VERSO IL CONCLAVE

Irlanda, vittime abusi contro cardinale Brady

Il prelato è accusato di aver coperto un caso di pedofilia. Una vittima: "Non è l'unico che non dovrebbe andare"

21 Feb 2013 - 16:13
 © Reuters

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Le vittime degli abusi compiuti da preti cattolici in Irlanda chiedono che il primate della chiesa cattolica, il cardinale Sean Brady, non vada a Roma per l'elezione del nuovo Papa. Il motivo? Aver coperto un prete pedofilo. "Non dovrebbe presentarsi - ha detto Christine Buckley, che guida lo Aislinn Centre, centro anti-abusi -. E' sconvolgente la sua tranquillità.

Dopo la bufera sul caso Mahony, in America, un nuovo terremoto scuote la Chiesa prima dell'elezione del nuovo Pontefice. Il cardinale Brady  è infatti "una persona - ha aggiunto la Buckley - che ha forzato i bambini a mantenere il silenzio e permesso a un pedofilo di restare in una comunità conoscendo quanto era accaduto". Il prelato, 73 anni, ha resistito ai numerosi inviti a dimettersi che gli sono arrivati da quando è emerso che non avrebbe rivelato gli abusi compiuti dal prete Brendan Smyth. "Non è l'unico che non dovrebbe andare - ha detto Patrick Walsh, che ha subito violenze dai 2 ai 16 anni, al Times - l'elenco di cardinali è lungo".

Boffo: "Il Papa si è dimesso dopo il dossier scandali". Ma poi fa marcia indietro - La decisione del Papa di lasciare avrebbe l'obiettivo di "porre fine a una gestione del potere che può scandalizzare gli ultimi e gli umili". Lo ha affermato il direttore di Tv2000, Dino Boffo, commentando le indiscrezioni circa il peso che il dossier dei cardinali Herranz, De Giorgi e Tomko avrebbe avuto sulle dimissioni di Benedetto XVI. L'ex direttore di Avvenire, però, in seguito ha fatto marcia indietro, sostenendo di non aver "mai fatto affermazioni che attribuiscono alla rinuncia del Papa intenzioni diverse da quelle da lui comunicate". "In particolare - ha aggiunto Boffo - il pensiero espresso stamane è che tutti i credenti, facendo tesoro del magistero e della rinuncia di Benedetto XVI, concorrano a porre fine a una gestione del potere che può scandalizzare gli ultimi e gli umili".

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