Abrogati "gli accordi di non aggressione con la Corea del Sud". Si teme un attacco nucleare
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La Corea del Nord ha abrogato "tutti gli accordi di non aggressione con la Corea del Sud", tagliando la "linea rossa" telefonica con Seul perché "non c'è niente di cui parlare". L'annuncio è arrivato dal Comitato per la Riunificazione pacifica della Corea a poche ore dalla stretta alle sanzioni decisa dal Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Il principale patto di non aggressione risale al 1991 e impegna Nord e Sud a risolvere le divergenze in modo pacifico.
Il primo "effetto immediato" è la chiusura della linea telefonica diretta con Seul al villaggio intercoreano di Panmunjeom. "Non c'è niente di cui parlare" a causa della prevalenza di una "situazione grave", ha spiegato Pyongyang. "Quello che resta da fare è regolare i conti con loro solo con la forza fisica", continua il comunicato del governo.
Sale il timore di uno scontro nucleare - Martedì la Corea del Nord aveva minacciato di strappare l'armistizio che chiuse la guerra di Corea del 1950-53 qualora Usa e Corea del Sud avessero portato le esercitazioni militari in corso in una nuova fase, mentre oggi ha dichiarato "del tutto annullata" la dichiarazione congiunta sulla denuclearizzazione della penisola coreana entrata in vigore nel 1992. Le relazioni Nord-Sud "non sono più riparabili e uno Stato estremamente pericoloso prevale nella penisola coreana, dove una guerra nucleare può scoppiare in qualsiasi momento. Non potremo mai perdere l'occasione d'oro per condurre una grande guerra per la riunificazione nazionale".
Si intensificano le esercitazioni militari - Nel frattempo, il portavoce del ministero della Difesa sudcoreano, Kim Min-seok, ha detto che la Corea del Nord continua le sue esercitazioni militari "a un livello aumentato", mentre Seul ha rafforzato la sua vigilanza "nella convinzione che le esercitazioni in corso possano portare a provocazioni di tipo militare". Nelle scorse ore, dopo il via libera unanime del Consiglio di Sicurezza dell'Onu alla stretta delle sanzioni in risposta al terzo test nucleare di Pyongyang, il governo nordcoreano aveva minacciato un attacco preventivo nucleare contro gli Usa.