Il Parlamento di Pyongyang vota un incremento dei programmi di armi atomiche. Seul replica in maniera ferma alle minacce del Nord: "Se saremo provocati, risposta militare forte senza pensare"
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La presidente della Corea del Sud, Park Geun-hye, ha detto che Seul è pronta a rispondere militarmente a qualsiasi provocazioni proveniente dalla Corea del Nord. La presa di posizione arriva dopo che Pyongyang ha dichiarato di essere "in stato di guerra" con Seul. "Se ci sarà una provocazione contro la Corea del Sud, ne conseguirà una risposta militare forte, che prescinderà da qualsiasi considerazione politica", ha detto Park.
Intanto, come promesso poco prima dal leader nordcoreano, Kim Jong-un, il parlamento di Pyongyang ha approvato il rafforzamento delle attività di sviluppo delle armi nucleari. Via libera anche alla nascita di un apposito Ufficio "per lo sviluppo dei piani spaziali". Kim Jong-un ha assicurato anche che il Paese lancerà altri "satelliti". Lo riferisce l'agenzia Kcna. Nel frattempo, l'ex premier Pak Pong-ju, rimosso nel 2007 per non aver attuato le riforme economiche richieste, torna alla guida del governo per sostenere economicamente tali piani.
Oggi, invece, è la volta dell'Assemblea suprema del popolo, il parlamento del Nord, convocata a ridosso del primo anniversario (che cade l'11 aprile) della nomina di Kim Jong-un alla carica di primo segretario
Anche il Giappone nel mirino di Pyongyang - La Corea del Nord colpirà anche le basi americane in Giappone in caso di guerra nella penisola di Corea: lo riferisce il Rodong Sinmun, quotidiano del Partito dei Lavoratori, citando esplicitamente le basi di Misawa (prefettura di Aomori), Yokosuka (prefettura di Kanagawa) e di Okinawa. La minaccia giunge all'indomani dell'annuncio di Pyongyang sull'entrata in "stato di guerra" con la Corea del Sud, abbinata alla prospettiva di "guerra nucleare" se Corea Sud e Usa dovessero avviare attività militari contro il Nord.
Gli Usa inviano F-22 come "deterrente" - Gli Stati Uniti hanno inviato in Corea del Sud degli F-22. I jet sono arrivati in queste ore nelle basi americane nel sud della penisola coreana: di solito fanno base in Giappone, a Kadena. Lo riporta il Wall Street Journal, citando alcune fonti del Dipartimento della Difesa. "Si tratta dell'ultima dimostrazione" da parte americana "delle avanzate capacità militari come mezzo per scoraggiare le provocazioni dalla Corea del Nord".