La Knox si confessa in un'intervista tv: "La gente pensa sia un'arrogante ma ho il diritto di difendermi"
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Amanda Knox ha paura di tornare in Italia. La ragazza accusata dell'omicidio di Meredith Kercher si è confessata nel corso di un'intervista televisiva alla Cnn. "Lì la gente pensa che io sia arrogante, visto che sto qui, negli Stati Uniti, a presentare un libro e difendermi - ha detto -. Trovo tutto ciò prima di tutto incredibilmente ingiusto, perché ho il diritto di difendere me stessa. E nessuno puo' chiedermi di stare zitta".
"E' incredibile che malgrado l'assoluta mancanza di prova alcuna che dimostri il mio coinvolgimento con l'assassinio, io debba essere ancora sotto giudizio sulla base di aspettative definite non realistiche e non ragionevoli su come una giovane donna avrebbe dovuto reagire a una quella situazione orribile" ha spiegato la Knox. Quindi ha aggiunto, con atteggiamento di sfida: "Nessuno sa come chi mi accusa avrebbe reagito a una situazione tanto orribile, se solo fosse capitata a loro".
Amanda non accetta le accuse di freddezza che le sono state mosse da più parti, un atteggiamento di indifferenza nei confronti della morte della compagna di stanza che avrebbe provato la sua durezza d'animo e quindi la capacità di commettere un delitto atroce come quello di cui viene accusata. "Ho pianto, mi sono arrabbiata, ho avuto paura - ha detto -. Sono queste tutte le cose che sono accadute, che ho mostrato all'esterno, che mi sono uscite fuori".
Amanda non ha perso l'occasione per ribadire la sua versione dei fatti e ritenere la teoria degli inquirenti "assurda": "Nessuno mi ha mai accusato di aver preso parte a attività sessuali devianti. Nessuna delle mie campagne di camera, nessuno dei miei amici, nessuna delle persone che conobbi là. Tutto ciò - ha concluso - e solamente venuto fuori dagli inquirenti e dall'accusa".