BRACCIO DI FERRO

Usa, Barack Obama sfida i repubblicani

La discussa ambasciatrice presso le Nazioni Unite, Susan Rice, nominata consigliere per la sicurezza nazionale. La destra reagisce: "Mentì su Bengasi". All'Onu un'altra fedelissima del presidente Usa

06 Giu 2013 - 07:50
 ©  Afp

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Ai primi di luglio, alla Casa Bianca, si dimetterà Tom Donilon, che da quasi quattro anni ricopriva il delicato incarico di consigliere per la sicurezza nazionale, lasciando il posto a Susan Rice, la discussa ambasciatrice presso le Nazioni Unite. Una mossa a sorpresa, che ha preso in contropiede e che in molti vedono come un guanto di sfida del presidente americano, Barack Obama, alla destra, nel braccio di ferro con i repubblicani al Congresso.

Quei repubblicani che proprio alla Rice hanno fatto una guerra durata mesi, accusandola di aver mistificato la verità sui fatti di Bengasi, l'attentato al consolato Usa che costò la vita a quattro cittadini Usa tra cui l'ambasciatore Chris Stevens. E che oggi, per bocca di Rand Paul, uno dei leader della destra più in vista del momento, sono tornati all'attacco: "Come fa questa amministrazione a pensare che la gente le creda quando promuove qualcuno che ha direttamente e deliberatamente mentito al pubblico su quello che è accaduto a Bengasi?".

La polemica è costata cara all'ambasciatrice, che ha dovuto rinunciare alla poltrona di segretario di Stato al posto di Hillary Clinton, aprendo la strada alla nomina di John Kerry. Per Obama, che la difese fino all'ultimo, fu uno smacco. Ma oggi per il presidente e per l'ambasciatrice è il giorno della rivincita. "Susan Rice è una delle persone più qualificate e preparate per ricoprire il ruolo di consigliere per la sicurezza del presidente", ha affermato il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney. E questa volta la nomina non dovrà passare dal voto del Senato, con la Rice che occuperà uno dei posti di maggior potere dell'amministrazione. Una casella che il presidente riesce a riempire piazzando una sua fedelissima, così come lo è l'altra donna che sostituirà Rice come ambasciatrice all'Onu: Samantha Power, esperta di diritti umani che lavora al fianco di Obama fin dai tempi in cui era senatore, prima del 2008.

La scelta di Susan Rice non dovrebbe cambiare di molto la linea fin qui seguita dalla Casa Bianca sulla sicurezza nazionale. L'ambasciatrice, da sempre fortemente allineata sulle posizioni di Obama, fu una delle più strenue sostenitrici dell'intervento degli Usa in Libia al fianco degli alleati, così come finora si è fermamente opposta al sostegno ai ribelli siriani con l'invio di armi. L'ingresso della Rice, nonostante l'uscita di una persona di grande esperienza come Donilon, sembra inoltre destinata a rafforzare la coesione all'interno del gruppo di lavoro della Casa Bianca. Anche perché i rapporti col consigliere alla sicurezza dimissionario stavano oramai diventando troppo tesi. Soprattutto quelli col capo dello staff presidenziale, Denis McDonough, nonostante le smentite ufficiali di ogni contrasto. A pesare - scrivono molti osservatori - il carattere burbero e schivo di Donilon, descritto da molti suoi collaboratori come un "despota" sul lavoro.

L'ultima missione di Donilon è stata a Pechino, per preparare con le autorità cinesi lo storico quanto insolito vertice informale tra Barack Obama e Xi Jinping, che si svolgerà venerdì e sabato in California. Proprio con questo summit Donilon potrebbe chiudere la sua carriera alla Casa Bianca, anche se a fine giugno, prima del suo addio, c'è ancora il viaggio di Obama in Africa.

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