Era così che si definiva sul proprio profilo Facebook l'ufficiale di 31 anni ucciso in Afghanistan
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Sul suo profilo di Facebook, Giuseppe La Rosa, il capitano dei bersaglieri 31enne, originario di Barcellona Pozzo di Gotto, morto in Afghanistan, si definiva "Pigro, pigro, pigro...". Ma non era certamente un amante dell'ozio: il 18 marzo si era laureato in Scienze Politiche all'università di Torino. Il suo comandante lo definisce un "ufficiale solare, sempre disponibile". Era alla sua seconda missione in Afghanistan.
La foto della laurea - Sul proprio profilo Facebook aveva postato alcune tappe della sua vita. Come la laurea con la sua foto, sorridente, in giacca e cravatta e con in mano una copia rilegata della sua tesi. Lo scatto è accompagnato dalla scritta: "...Fatto!", seguito da uno smile. Mentre l'immagine principale del profilo è di lui in divisa, appoggia sullo sfondo del mare della costa Messinese. Sono già arrivati decine di messaggi di cordoglio: "rimarrai nei nostri cuori..." scrive Luigi; 'Non ci posso credere", posta Chiara, mentre Roberta dice di trovare "assurdo sentire il nome di un amico che conosci al telegiornale...". E il messaggio con più repliche è quello più semplice e sentito: "Ciao capitano...".
"Solare, sempre disponibile" - Giuseppe La Rosa era alla sua seconda missione in Afghanistan, a settembre sarebbe dovuto tornare a casa. Dal dicembre 2012 era effettivo nel 3/o Reggimento bersaglieri della Brigata Sassari di stanza a Capo Teulada. "Era un ufficiale solare, sempre disponibile - lo ricorda il suo comandante, il colonnello Corrado Carlini - Professionalmente preparato, bene si era inserito nella realtà del Reggimento".
Tre missioni all'estero - La Rosa era originario di Barcellona Pozzo Di Gotto, un comune a pochi chilometri da Messina, dove aveva vissuto con i genitori e i due fratelli. Il maschio è un ufficiale, tenente, dell'esercito. Attualmente era addetto all'Ufficio operazioni e addestramento del 3/o Reggimento bersaglieri di Capo Teulada - una delle unità più decorate dell'Esercito composta da un comando di Reggimento, una Compagnia di supporto logistico e un Battaglione bersaglieri - ed era partito a marzo per l'Afghanistan. All'estero era stato anche in missione in Kosovo. La notizia della sua scomparsa ha sconvolto chi lo conosceva e i compagni di corso: "Mai più di oggi è dura per tutti noi - dicono - andare avanti senza Giuseppe".