"Le autorità di Nuova Delhi hanno un grande desiderio di chiudere in fretta la vicenda"
© ansa
"Ci stiamo lavorando, sono molto fiduciosa". Queste le parole del ministro degli Esteri, Emma Bonino, che si mostra ottimista sull'eventualità che i due marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, bloccati in India, possano tornare in Italia entro Natale. "Ho potuto riscontrare da parte delle autorità politiche indiane - ha affermato la titolare della Farnesina - grande desiderio di chiudere in modo rapido ed equo per tutti questa vicenda".
"Pazienza, ma non demordiamo" - Rispondendo ai cronisti a margine di un convegno alla Farnesina, il ministro ha ricordato che l'inchiesta è in corso e che "ci vuole ancora molta pazienza", ma il governo "non demorderà".
L'inviato speciale Staffan De Mistura è appena rientrato dall'India e ci tornerà prima delle vacanze, ha aggiunto la Bonino, precisando: "Credo che la costanza ci premierà e soprattutto riporterà a casa i marò con la loro famiglie, che in questo momento li hanno raggiunti in India".
Mauro ottimista: "Dall'India indicazioni confortanti" - E anche il ministro della Difesa Mario Mauro si mostra ottimista sulla vicenda e, a margine della sua visita al carcere di Rebibbia, dice: "Siamo fiduciosi sull'esito e sui tempi". Ha inoltre sottolineato che dall'incontro di ieri del ministro Bonino con il collega indiano, "sono arrivate indicazioni confortanti. Per il nostro governo il caso è una priorità e non avremo assolto al nostro compito se non risolvendolo. Servono estrema attenzione e discrezione".
Delhi: "Italia più comprensiva, spero tempi rapidi" - "Sono contento che da parte italiana ci sia una migliore comprensione e spero che tutti questi nostri sforzi portino a una decisione veloce" da parte del tribunale ad hoc incaricato di giudicare i due marò. Lo ha detto il ministro degli Esteri indiano, Salman Khurshid. Il capo della diplomazia indiana si è rifiutato di indicare un termine di tempo, ma ha confermato che c'è "la determinazione" di arrivare a una soluzione "nel rispetto del diritto indiano".