Per proteggere il figlio dalle accuse ha deciso di far sparire le opere rubate: ora rischia di essere accusata di crimini contro l'umanità
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Bucarest - Ci sono alcune occasioni in cui l'amore materno si dimostra con azioni un po' sopra le righe, spesso con il conseguente imbarazzo dei figli. Per un ladro di Rotterdam e per l'intera città il disagio è stato maggiore perché la madre in questione ha messo nel forno di casa sette dipinti che il figlio aveva rubato, tra i quali c'erano anche un Picasso e un Monet dal valore di 100 milioni di euro.
"Volevo solo proteggere mio figlio" ha dichiarato Olga Dogaru, madre di Radu Doragu, uno dei sei romeni sospettati del furto di sette quadri nel Rotterdam's Kunsthal museum il 16 ottobre 2012. La donna avrebbe raccolto tutti i dipinti per poi carbonizzarli nel proprio forno. "Dopo l'arresto di mio figlio a gennaio, ho deciso di bruciare tutto perché sapevo che quello che aveva fatto era molto grave". Tra le opere distrutte c'erano anche la Testa d'Arlecchino di Pablo Picasso, il Ponte di Waterloo di Claude Monet, la Donna che legge di Henri Matisse insieme e la Donna con gli occhi chiusi di Lucien Freud .
In quello che era stato definito dai media locali "il furto del secolo", i ladri erano riusciti a portare via sette opere di prim'ordine in meno di 90 secondi e nonostante l'arresto non v'era alcuna traccia per il ritrovamento dei capolavori, fino alla confessione della sprovveduta donna. Un gruppo di investigatori ha trovato tracce di vernice nel suo forno e se la distruzione sarà confermata, la premurosa madre rischia anche di essere accusata di "crimini contro l'umanità", ad affermarlo è il direttore del Museo di Storia naturale della Romania, Ernest Oberlander-Tarnoveanu.