Santiago de Compostela, l'uomo alla guida del convoglio deragliato è accusato di "omicidio per imprudenza". Per gli investigatori potrebbe essersi distratto parlando al telefono
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Il macchinista del treno deragliato mercoledì vicino Santiago de Compostela è accusato di "omicidio per imprudenza". Lo ha detto il ministro degli Interni spagnolo. "Non poteva che essere così", ha affermato il presidente della giunta della Galizia, Alberto Nunez Feijoo, precisando che "il tratto interessato dall'incidente non è stata ancora adeguato all'alta velocità". Per gli investigatori, l'accusato potrebbe essersi distratto parlando al telefono.
L'ipotesi è stata avanzata da alcuni investigatori. Fonti del commissariato di polizia hanno confermato che tra i numerosi accertamenti vi è anche quello sui tabulati del cellulare di Francisco José Garzon Amo per verificare se al momento dell'incidente fosse al telefono con qualcuno e con chi.
In Sicilia funerali del 25enne italiano - Si svolgeranno in Sicilia, a Forza d'Angrò (Messina), i funerali di Dario Lombardo, il 25enne italiano tra le 78 vittime del deragliamento del treno a Santiago de Compostela. Lo si è appreso da fonti diplomatiche. La data non è stata ancora stabilita in quanto si è in attesa del rilascio del nulla osta da parte del magistrato, provvedimento che potrebbe essere preso entro i prossimi due-tre giorni. Intanto i genitori di Dario, residenti in Germania, sono partiti per l'Italia, alla volta del loro Paese d'origine.
Renfe e Adif incolpano il macchinista - Nel terzo giorno di lutto nazionale per le 78 vittime del deragliamento si fanno roventi le polemiche sulla sicurezza e sulle responsabilità. I vertici dei Renfe, la società che gestisce le ferrovie spagnole, e quelli dell'Amministrazione delle infrastrutture ferroviarie, in dichiarazioni a diversi media accusano il macchinista Francisco José Garzon Amo di non aver rispettato i protocolli previsti per quel tratto e di essere, quindi, il responsabile del disastro.