Ultimo messaggio del Santo Padre prima di lasciare il Brasile al termine della Giornata Mondiale della Gioventù: "Non sviluppare la teologia della prosperità, non siamo una Ong, la Chiesa sia meno ricca"
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La Chiesa sia "facilitatrice della fede e non controllore della fede". Badi meno alla "efficacia" e alle "statistiche" e più al "mistero", per non sviluppare una "teologia della prosperità". Rinunci al "clericalismo" e lasci "maturità e libertà cristiana al laicato". Lo chiede il Papa nel discorso al Comitato di coordinamento del Celam, poche ore prima di partire da Rio dopo la Gmg.
Il Celam serve le 22 Conferenze episcopali dell'America latina e dei Caraibi e suo compito, ha rimarcato papa Francesco, è "collaborare in modo solidale e sussidiario per promuovere, stimolare e rendere dinamica la collegialità episcopale".
Il Papa ha tracciato un ampio affresco delle prospettive e sfide della Chiesa. Tra i punti su cui papa Francesco chiede un "esame di coscienza", c'è la tentazione che il lavoro di preti e vescovi sia "più amministrativo" che "pastorale", la "tentazione di prestare attenzione in maniera reattiva ai complessi problemi che sorgono", e l'interrogativo se i vescovi rendano "partecipi della missione i fedeli laici". "Credo che siamo molto in ritardo in questo", afferma papa Bergoglio a proposito degli "spazi reali" da dare ai laici e del "buon funzionamento dei consigli pastorali".
A giudizio del Papa, la Chiesa deve uscire dai "parametri di sempre", che in America latina sono "in fondo una cultura di base rurale". "Dio - sottolinea - sta da tutte le parti, bisogna saperlo scoprire e annunciare in ogni idioma, in ogni cultura, e ogni realtà, ogni lingua, ha un ritmo diverso".
Se il "dialogo con il mondo attuale" è un obiettivo, nell'analisi del Papa ci sono per la Chiesa il rischio della "ideologizzazione del messaggio evangelico", il rischio di trasformarla in una Ong, ritenendo importane solo "il risultato constatabile e le statistiche". "Di qui - ammonisce papa Bergoglio - si fa a tutte le modalità imprenditoriali di Chiesa", "una sorta di teologia della prosperità nell'aspetto organizzativo della Pastorale.
C'è poi il rischio del clericalismo: "il parroco clericalizza il laico e il laico gli chiede per favore che lo clericalizzi, perché in fondo gli risulta più comodo". "Si tratta - commenta il Papa - di una complicità peccatrice". Il Papa chiede dunque una "missione nell'oggi", cioè per il presente e una Chiesa che benché sia "centro" non si funzionalizzi. "Aparecida - spiega - vuole una Chiesa Sposa, Madre, Serva, facilitatrice della fede e non controllore della fede".
"Un vescovo deve condurre che non è la stessa cosa che spadroneggiare", ha affermato ancora il Papa. "Non vorrei abbondare in ulteriori dettagli sulla persona del vescovo - dice dopo aver tracciato la sua idea di vescovo che sappia stare davanti, in mezzo e dopo il gregge - ma semplicemente aggiungere, includendomi in questa affermazione, che siamo un po' in ritardo in quello che si riferisce alla conversione pastorale. E' opportuno che ci aiutiamo un po' di più a fare i passi che il Signore vuole per noi in questo 'oggi' dell'America latina e dei Caraibi. E sarebbe bene cominciare da qui".