Tra le forze armate che hanno sfilato sotto gli occhi di Kim Jong Un presenti anche militari con addosso contenitori sospetti, riportanti il simbolo dell'atomo; si parla di possibile unità kamikaze
Giungono nuove immagini dell'imponente parata militare che si è svolta per le strade di Pyongyang. Come noto, il governo nordcoreano ha recentemente celebrato il sessantesimo anniversario dell'armistizio con la Corea del Sud attraverso una dimostrazione di forza bellica, mostrando l'arsenale e le truppe a disposizione delle forze armate. A distanza di qualche giorno i media asiatici stanno diffondendo alcuni frammenti finora sfuggiti che, se confermati, avrebbero dell'impressionante. Nel filmato infatti è possibile vedere diversi camioncini trasportare decine di soldati con addosso zaini riportanti il simbolo del nucleare, con il sospetto che possa trattarsi di kamikaze.
Da quanto emerge dai forum di discussione online, sembra che gli uomini possano far parte di una nuova unità dell'esercito del regime di Kim Jong Un, specializzata in tattica di armi nucleari. Le "bombe zaino", conosciute come Sadms, sarebbero congegni miniaturizzati dal peso compreso tra i 30 e i 50 chili; entrati nel Paese nel 1980 con le truppe americane, sarebbero stati ripresi ultimamente dalle forze dittatoriali. Dalle Corea del Sud comunque smorzano i toni, spiegando che i vicini del Nord non avrebbero le capacità tecniche per dotare l'esercito di questa tecnologia. L'impressione quindi è che durante la recente parata i soldati portassero semplicemente lo zaino, senza alcun contenuto. Come riporta Network54, secondo il professor Lee Eun Cheol, del dipartimento di energia nucleare dell'università di Seul, i nordcoreani avrebbero la possibilità di rimpicciolire cariche nucleari in tali dimensioni, ma non potrebbero ancora mettere a punto un sistema di detonazione a distanza. Questa tesi conferma quindi l'ipotesi dei kamikaze, anche se al momento le autorità della Corea del Sud non si sbilanciano sull'effettiva esistenza di questo corpo speciale. Per ora quindi l'ipotesi più accreditata è quella dell'ennesimo atto propagandistico del regime.