Per questo, mentre il convoglio correva a 192 chilometri l'ora, il conducente frenò troppo tardi
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Il macchinista del treno deragliato era al telefono al momento dell'incidente e frenò in ritardo. Quando azionò il freno, il convoglio andava a 192 chilometri orari e al momento dell'impatto a 152. E' quanto riportano alcuni media sulla base dei primi esami delle scatole nere eseguiti dall'autorità giudiziaria.
Il macchinista Francisco Josè Garzon Amo, accusato di omicidio plurimo per imprudenza, secondo le prime indiscrezioni aveva consultato poco prima del deragliamento una cartina; poi avrebbe avuto una telefonata con i tecnici della società ferroviaria Renfe, forse per discutere dei piani di viaggio.
Il freno fu azionato una manciata di secondi prima dell'impatto, troppo pochi per ridurre la velocità e portarla a livelli di sicurezza. Nella curva "A Gradeira" di Arois, luogo dell'incidente, il limite è di 80 km/h, ma alcuni tecnici interpellati dai media nei giorni successivi al deragliamento hanno sostenuto che è strutturata in modo da garantire la stabilità del treno fino al 50 per cento oltre il limite, quindi fino a un massimo di 120 chilometri orari. Il treno, invece, pur in frenata, è arrivato a 152 chilometri l'ora.