Nathan Campbell, di 38 anni, si è costituito alla polizia di Los Angeles. I parenti di Alice Gruppioni, l'unica vittima dell'auto pirata: "Abbiamo perduto il nostro diamante"
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"Non so perché l'ho fatto". Sono state le prime parole che Nathan Campbell, di 38 anni, ha riferito quando si è presentato davanti alla polizia di Los Angeles per costituirsi. Quella di Venice Beach è stata una tragedia "senza motivo", che ha distrutto i sogni dei neosposi, Alice Gruppioni, unica vittima dell'auto impazzita, e Christian Casadei, ferito in maniera non grave. Una tragedia gratuita, che suscita ancor più rabbia nei familiari.
"Abbiamo perduto tutto, abbiamo perduto il nostro diamante", hanno detto le sorelle Carlotta e Naike. Mentre il cugino Filippo Musiani: " E' allucinante morire così, Alice non viaggiava quasi mai, pensava a lavorare e proprio quando finalmente era riuscita a staccare ed era felice per l'amore che aveva trovato è stata investita da un folle dall'altra parte del mondo". Alice Gruppioni lavorava alla Sira, multinazionale che produce radiatori di alluminio e azienda del padre, Valerio, ex vicepresidente del Bologna Calcio. Era entrata lì a 19 anni e ne era diventata direttore generale.
A commentare la tragica morte della 32enne anche il parroco di Pianoro, che ha affermato: "'Una tragedia arrivata subito dopo la festa". Monsignor Paolo Rubbi, il sacerdote che due settimane fa ha sposato Alice e Christian e che conosceva la vittima dell'incidente di Venice Beach fin da quando era bambina, ha interpretato il sentimento di tutta una comunità sconvolta. "In questi ultimi mesi - ha spiegato - li ho frequentati spesso per la preparazione del matrimonio: due ragazzi molto seri, ma anche molto semplici e che, soprattutto, volevano veramente sposarsi. Alice era una ragazza che sembrava fortissima, ma era anche sensibile ed emozionabile. Ho incontrato un paio di giorni fa la mamma e la sorella che mi hanno parlato del loro viaggio. Quello che è successo è una tragedia".
L'unica dichiarazione di Casadei è quella che ieri ha proferito il console Giuseppe Perrone. "Una tragedia - ha detto -, non c'è niente da aggiungere: stavamo passeggiando, eravamo felici, in luna di miele, e all'improvviso è cambiato tutto. Non ci posso ancora credere e non ricordo nemmeno esattamente la dinamica, è tutto molto confuso".
Un amico di infanzia del marito invece ha spiegato: "Christian è morto per metà". "Si parlava con gli amici del suo matrimonio - ha proseguito -, ho seguito su Facebook il loro viaggio di nozze, il loro tour guardando le foto che ha caricato: da Las Vegas al Grand Canyon, a Los Angeles. Ne stavamo parlando con gli amici. Siamo tutti increduli".