"L'intervento armato non è la soluzione del conflitto siriano", dice monsignor Toso dalla Santa Sede. La portaerei Usa non ha ricevuto l'ordine di entrare nel Mediterraneo ma è pronta
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La portaerei USS Nimitz e altre navi del suo gruppo d'attacco sono in navigazione verso Ovest, in direzione Mar Rosso, per contribuire a un'eventuale operazione contro la Siria, anche se per ora il gruppo (di cui fanno parte anche 4 cacciatorpediniere e un incrociatore) non ha ricevuto l'ordine di entrare nelle acque del Mediterraneo. Sulla vicenda è arrivato un nuovo appello del Vaticano, che avverte: "Non intervenite. Si rischia la guerra mondiale".
Il Vaticano: "C'è il rischio di un conflitto globale" - "La via di soluzione dei problemi della Siria non può essere l'intervento armato - ha detto monsignor Mario Toso, del dicastero vaticano Giustizia e pace -. La violenza non ne verrebbe diminuita. C'è anzi il rischio che deflagri e si estenda ad altri Paesi. Il conflitto in Siria contiene tutti gli ingredienti per esplodere in una guerra di dimensioni mondiali".
Le navi da guerra Usa - Oltre alla Nimitz, a Est, nell'Oceano Indiano, gli Usa hanno anche un'altra portaerei, la USS Harry Truman. Attualmente, gli Usa dispongono nel Mediterraneo orientale di cinque cacciatorpediniere, ognuna armata con diverse decine di missili da crociera Tomahawk. Secondo varie fonti, nelle acque davanti alla costa siriana il Pentagono avrebbe anche almeno un sottomarino.
Nel 2009 Kerry a cena con Assad - Una cena tra il segretario di Stato Usa, John Kerry, e il presidente siriano, Bashar al Assad: a testimoniarla una foto pubblicata dal Daily Mail. L'incontro risale al febbraio 2009. Kerry, che ora paragona Assad a Saddam Hussein e Adolph Hitler, era allora senatore del Massachusetts ed era in Siria per guidare una delegazione americana incaricata di discutere le prospettive di pace.