“Escaping Hell”, il documento che prova l'uso della tortura e la collusione di medici col regime
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Quattrocento prigionieri politici siriani rischiano la pena di morte: lo denuncia un rapporto del Centro di documentazione delle violazioni in Siria (Vdc). I detenuti si trovano nelle prigioni dei servizi di sicurezza del regime di Assad, nella regione di Damasco. Il Centro ha inoltre riportato testimoninanze di esecuzioni compiute nelle stesse carceri e di uccisioni sotto tortura.
“Escaping Hell” (“Scappando dall’inferno”) è il titolo del report di trenta pagine, redatto in seguito alle testimonianze di cinque ex detenuti (tutti uomini tra i 23 e i 27 anni) che sono riusciti a scappare dalla prigione di sicurezza dell’aeronautica di Harasta (sobborgo a nord di Damasco). Nelle loro interviste hanno raccontato le condizioni disumane in cui sono stati costretti a vivere; hanno inoltre confermato l’uso di strumenti di tortura, la connivenza di alcuni medici con i servizi di repressione, e la consuetudine di esecuzioni extragiudiziali di cui sono stati testimoni. I cinque uomini erano stati arrestati in modo arbitrario nel 2011, insieme a migliaia di altri attivisti e cittadini comuni, durante la repressione delle manifestazioni e della rivolta anti-Assad nella primavera di due anni fa.