Kamikaze si fa esplodere tra i fedeli durante la messa, un centinaio i feriti
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Ennesima strage di cristiani, questa volta in Pakistan, dove due kamikaze si sono fatti esplodere all'interno di una chiesa durante la funzione domenicale a Khoati Bazaar a Peshawa uccidendo 78 persone e ferendone un centinaio. Lo ha riferito il responsabile della polizia locale, Muhammad Ismail. Tra le vittime anche quattro bambine. "La maggioranza dei feriti versa in gravi condizioni", ha riferito una fonte ospedaliera.
Un funzionario della polizia Najeeb Bogvim ha precisato che sono morti anche alcuni poliziotti e donne. A rivendicare l'attacco è stato il gruppo fondamentalista islamico Jandullah, legato ai talebani del Tehrek-e-Taliban Pakistan e vicino ad Al Qaeda. Gli attacchi continueranno, fa sapere un portavoce dell'organizzazione, "finché non cesseranno i raid di droni che mietono vittime, anche tra civili".
Le due esplosioni - Dal rapporto degli investigatori è emerso che le esplosioni sono state due una a trenta secondi dall'altra e sono state eseguite alla fine della funzione quando i fedeli stavano per lasciare la chiesa. Le guardie che vigilavano fuori dalla struttura hanno tentato invano di bloccare i due kamikaze. L'ultimo, in ordine di tempo a esprimere solidarietà con la comunità cristiana è Imran Khan, l'ex campione di cricket a capo di un partito laico, il Pakistan Tehreek-e-Insaf (movimento pachistano per la giustizia) che guida la coalizione di maggioranza nella provincia di Khyber Pakhtunkhwa. "Siamo con i cristiani in questo momento di dolore - ha detto il politico -. I terroristi dovrebbero vergognarsi per questo massacro di civili". Secondo gli artificeri sono stati usati circa sei chili di esplosivo.
Tre giorni di lutto -Il Consiglio episcopale pachistano ha decretato tre giorni di lutto per l'attentato. In un comunicato si precisa che resteranno chiuse anche tutte le scuole missionarie.
Monsignor Parra: "Cristiani ancora una volta vittime" - "Chiedo di avere uno sguardo anche verso la nostra Chiesa in Pakistan" e verso la "comunità cristiana", ancora una volta oggetto di "attacchi e discriminazioni". E' l'appello lanciato dal nunzio apostolico in Pakistan, monsignor Edgar Pena Parra, interpellato da Radiovaticana dopo l'attacco kamikaze. "Abbiamo appreso la triste notizia di quest'attacco ad una chiesa, la chiesa di Tutti i Santi a Peshawar - dichiara il nunzio -. E logicamente, di fronte a questi atti, siamo veramente addolorati per il fatto che ancora una volta si verificano questi attacchi contro la nostra comunità cristiana". "Mi unisco al Santo Padre - aggiunge Pena Parra - che, ancora una volta, ha fatto un richiamo a pregare per la pace nel mondo. Io chiederei anche di avere uno sguardo anche verso la nostra Chiesa in Pakistan".