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Cala il lavoro minorile, -32% rispetto al 2000

Sono ancora 168 mln i bambini sfruttati, ma il dato allarmante riguarda gli under 11

23 Set 2013 - 12:22
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Leggi sul lavoro più stringenti, maggiori controlli e aumento della scolarizzazione hanno portato i loro frutti: dal 2000 al 2012 i minori che lavorano sono diminuiti del 32%, passando da 246 a 168 milioni (circa il 10,6% dei ragazzi compresi tra i 5 e i 17 anni). Dall’altra parte, però, i dati relativi agli under 11 rimangono invariati: ci sono ancora 73 milioni di bambini che lavorano

I dati diffusi dall’Ilo, l’International Labour Organization, fanno pensare ad una graduale soluzione del problema del lavoro minorile, anche se c’è da considerare che i giovanissimi vengono molto spesso sfruttati e svolgono lavori considerati pericolosi. In aggiunta, i bambini e adolescenti impiegati come manodopera sono spesso a rischio di maltrattamenti sul posto di lavoro.

Uno studio della Coldiretti che ha approfondito il tema del lavoro minorile sottolinea come gran parte di questi bambini e ragazzi siano occupati nei campi. Sono quasi 100 mln, infatti, i minori impiegati nel settore agricolo, soprattutto in Asia (46%), Africa (35%) e America Latina (8%). Spesso i giovanissimi lavorano in condizioni al limite nelle piantagioni di banani, canna da zucchero, cacao, caffè, rose e gelsomini.

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