Una ricerca rivela: inviare messaggi alla guida è più pericoloso che bere
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Scrivere un sms, avvisare che si è in ritardo, confermare un appuntamento, chattare con gli amici. Nell’era del web 2.0, anche le cause di morte tra gli adolescenti alla guida sono cambiate. Fino a qualche anno fa, la vera minaccia era la bottiglia. Oggi, secondo una ricerca del Cohen Children’s Medical Center di New York, i nemici al volante non sono l’acool o la velocità, ma gli sms.
Un tragico fenomeno che provoca negli Stati Uniti la morte di oltre 3.000 ragazzi ogni anno e ne ferisce altri 300.000. Numeri preoccupanti, confrontati con il numero di adolescenti che a causa dell’alcool sono morti (2.700) o sono stati feriti (282.000). Secondo gli esperti, le statistiche sono influenzate dal fatto che non capita tutti i giorni di eccedere con le bevande alcoliche, mentre inviare o leggere sms è un fenomeno quotidiano e sempre più diffuso. Per contrastare questa problematica, in Inghilterra chi utilizza mentre è alla guida il telefonino o il lettore mp3 rischia fino a due anni di carcere.
L’Associazione Amici Polizia Stradale (ASAPS), con il patrocinio delle associazioni Lorenzo Guarnieri e Gabriele Borgogni, ha lanciato la nuova campagna “Un messaggio a volte accorcia la vita”, definendo l’uso del cellulare alla guida una sorta di “sbornia del terzo millennio”. L’iniziativa, volta a sensibilizzare automobilisti giovani e utenti della strada al rispetto delle regole della strade, verrà presentata il 4 ottobre a Forlì durante la Settimana del Buon Vivere.
Nel 2009 la polizia inglese ha promosso un video "choc" per sensibilizzare, soprattutto i ragazzi più giovani, sui pericoli dell'uso del cellulare in macchina per mandare gli sms.