SPIONAGGIO E PAURE

Datagate, Nsa: senza programmi di "spionaggio" rischiamo un altro 11/9

Il capo della National Security Agency è intervenuto per chiarire la posizione degli Stati Uniti. E ribadisce: "Intercettiamo leader perché ce lo chiedono"

01 Nov 2013 - 17:50
 © Ansa

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"Ci piacerebbe smettere con i nostri programmi di intelligence. Ma se lo facessimo la nostra paura è che si creerebbe un vuoto, che potrebbe provocare un altro 11 settembre. E così non avremmo fatto il nostro dovere". Parola di Keith Alexander, il capo della National Security Agency, intervenuto a un evento a Baltimora in relazione alla bufera sulle intercettazioni statunitensi.

''Non solo le agenzie di intelligence ad avanzare le richieste - ha sottolineato il generale Alexander intervenendo al Baltimore Council on Foreign Relations - ma i responsabili della politica, tra cui gli ambasciatori''. Si tratta di parole che il capo della Nsa ha pronunciato proprio mentre il segretario di Stato, John Kerry, intervenendo in videoconferenza da Londra, parlava di una intelligence "col pilota automatico", andata oltre nei suoi compiti. ''La Nsa - ha insistito Alexander - ha raccolto le informazioni quando gli è stato chiesto da funzionari politici di scoprire le intenzioni delle leadership dei Paesi stranieri. E se tu vuoi conoscere queste intenzioni, questo è quello che devi fare''.

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