L'appello dell'ex Beatle: "Non sono anti-russi". Tra gli ambientalisiti in carcere dopo l'assalto alla piattaforma Gazprom c'è anche un italiano
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Persino l'ex Beatle Paul McCartney si è mobilitato in favore dei 30 attivisti di Greenpeace agli arresti in Russia da settembre dopo l'assalto alla piattaforma petrolifera Gazprom nell'Artico. Tra loro c'è anche l'italiano Cristian D'Alessandro. Il cantante ha scritto una lettera aperta al presidente russo, Vladimir Putin, chiedendogli di "usare la sua influenza" per liberare gli ambientalisti.
"Caro Vladimir, spero che questa lettera ti trovi in buona salute". L'esordio della lettera, pubblicata sul sito web Lenta.ru, è alquanto informale. "Spero non ti dispiaccia se sollevo il problema", scrive il musicista che poi si lancia in una difesa appassionata delle buone intenzioni dei militanti ecologisti, mostrando di conoscere il cuore delle preoccupazioni del Cremlino.
"Greenpeace non è una organizzazione anti-russa" - "I miei amici russi dicono che in alcuni ambienti, i manifestanti sono considerati nemici della Russia, che fanno la volontà dei governi occidentali". Falso, assicura il cantante inglese: "Greenpeace non è una organizzazione anti-russa. Danno sempre fastidio a questo o quel governo, certo. Ma, lo dico perché lo so, non hanno mai e in nessun luogo al mondo preso soldi da governi o aziende".
L'appello a Putin: "Liberateli" - Lo stesso Putin aveva rifiutato di classificare come "pirateria" l'azione di protesta dei 30. "Accettano la responsabilità di quello che hanno fatto veramente", nota McCartney. "Ma non si può trovare una soluzione del problema che convenga a tutti?", chiede. E, pur giurando di dare per scontata l'indipendenza della magistratura in Russia, conclude: "Mi chiedo se è possibile utilizzare la tua influenza, qualunque essa sia, per restituire i detenuti alle loro famiglie?".