IL DOCUMENTO

La "schiava" di Londra: "Sono nella rete di mostri violenti"

Sui tabloid inglesi le lettere scritte da "Rosie", la giovane tenuta segregata a Londra. Destinatario, il vicino di cui si era innamorata

26 Nov 2013 - 08:29
 © Dal Web

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Tiene ancora banco, nelle cronache della Gran Bretagna, la vicenda delle tre donne tenute segregate a Londra e sottoposte per circa 30 anni a violenze fisiche e psicologiche. I tabloid hanno pubblicato le disperate lettere (in totale circa 500) scritte dalla più giovane delle vittime, una 30enne britannica, e indirizzate al vicino di casa degli aguzzini, Marius Feneck: "Sono intrappolata nella rete di mostri terribili e malvagi".

La giovane, che possiede solo un certificato di nascita, era innamorata del vicino e gli ha scritto 500 lettere d'amore e di richiesta d'aiuto che l'uomo - pensando che fosse oggetto della morbosità di qualche persona con disagio mentale - non ha mai portato all'attenzione delle autorità. Il "Sun" e altri giornali hanno pubblicato alcune di queste missive, che l'autrice firmava "Rosie" e in un paio di casi avevano allegate due foto della ragazza (che il tabloid ha pubblicato col volto oscurato". La giovane 'schiava' metteva regolarmente le lettere nella casella postale di Feneck, che ha una compagna e tre figli. Nei testi, frasi d'amore (lo chiamava mio ''amato angelo''), ma soprattutto chiare descrizioni delle condizioni di vita disperate della ragazza dettate da aguzzini ''mostri, pazzi, malvagi e razzisti''. Tutte le porte, si legge, rimanevano chiuse a chiave e "Rosie" si diceva "terrorizzata solo al pensiero di fare qualcosa: perché loro potrebbero farti qualcosa di veramente terribile". E ancora: "osano farsi chiamare la mia famiglia, io li odio. Vivo momenti indicibili di tormento e ogni cosa che faccio è fatta per mantenerti al sicuro".

E anche per Feneck, ora, è il momento del rimorso. ''E' una grande vergogna che allora non conoscessimo cosa stava accadendo - ha detto - Avremmo potuto fare qualcosa per aiutare lei e le altre donne prigioniere''.

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