"Non volevo ucciderli ma alleviare le loro sofferenze", ha raccontato agli investigatori. I magistrati affermano: "Le vittime non erano in fin di vita, godevano di buona salute"
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In due mesi ha avvelenato e ucciso sei pazienti di una casa di riposo vicino a Chambery, in Francia, per "alleviare le loro sofferenze". Una aiuto infermiera, di 30 anni, ha confessato di aver preparato un miscuglio di farmaci e di averlo somministrato a sei anziani, ma "di non aver mai voluto ucciderli". L'inchiesta è scattata dopo la morte di una signora di 84 anni. La 30enne è stata incriminata per omicidio plurimo e per tentato omicidio.
L'infermiera è stata interrogata dalla polizia martedì nell'inchiesta per la morte sospetta di una donna di 84 anni, paziente della casa di riposo di Cesalet, a Jacob-Bellecombette, un comune vicino a Chambery, sulle Alpi francesi.
L'anziana era finita in coma all'improvviso a novembre ed era deceduta due giorni dopo, senza che i medici potessero stabilirne le cause. Le analisi tossicologiche hanno poi registrato la presenza di sostanze psicotrope nel sangue.
Durante l'interrogatorio l'infermiera ha riconosciuto di aver somministrato i farmaci all'anziana e di aver fatto lo stesso con altri pazienti, tutti "molto anziani" e "malati di patologie molto pesanti" per "alleviare il loro dolore".
Oggi i magistrati hanno stabilito che le vittime "non erano in fin di vita", ma "in buona salute, con gli acciacchi dovuti all'età". Non sembra trattarsi di un caso di eutanasia, ha concluso il vice procuratore di Chambery, Dietlind Baudoin.