Dopo l'approvazione dell'amnistia da parte della Duma russa le componenti del gruppo punk possono tornare a casa. Erano in carcere dall'agosto 2012
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Grazie all'amnistia approvata dalla Duma, sono state rilasciate le componenti delle Pussy Riot, incarcerate dall'agosto 2012, per una preghiera blasfema anti-Putin nella cattedrale di Mosca. La prima a lasciare il carcere è stata Maria Alyokhina. Poche ore dopo è tornata libera anche Nadezhda Tolokonnikova, che si trovava in un ospedale carcerario in Siberia. "Russia senza Putin" ha urlato la Tolokonnikova appena fuori dal carcere.
L'Alyokhina si trovava invece detenuta nel carcere di Nizhni Novgorod. Il suo avvocato ha fatto sapere che "è stata liberata, tutti i documenti sono stati redatti e firmati" e molto probabilmente già oggi tornerà a casa in treno.
Alyokhina: "Nessun atto di umanità, solo propaganda" - Maria Alyokhina, appena uscita dal carcere, ha denunciato come una "farsa" l'amnistia lanciata dal presidente Vladimir Putin per i 20 anni della Costituzione russa. "Se fosse possibile rifiutare l'amnistia, l'avrei fatto personalmente - ha detto Alyokhina in un'intervista alla tv russa d'opposizione Dozhd - perché non credo sia un atto umanitario, ma una trovata pubblicitaria".