Mosca non "ha preso alcuna azione concreta a sostegno dell'accordo di Ginevra", affermano i Sette Grandi, ribadendo la "forte condanna per il tentativo illegale di annettere la Crimea e Sebastopoli"
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Il G7 si impegna a imporre nuove sanzioni contro Mosca a partire da lunedì. "La Russia non ha preso alcuna azione concreta a sostegno dell'accordo di Ginevra" sull'Ucraina, afferma infatti il G7, ribadendo la sua "forte condanna per il tentativo illegale di annettere la Crimea e Sebastopoli". Kiev, intanto, ha chiuso i rubinetti dell'acqua alla Crimea dopo che, nei giorni scorsi, le forniture idriche erano state drasticamente ridotte.
"Necessario assicurare voto democratico in Ucraina" - Il G7 ha quindi espresso la sua "profonda preoccupazione per i continui sforzi dei separatisti appoggiati dalla Russia di destabilizzare l'est dell'Ucraina". E, in una nota, ribadisce il "suo impegno a prendere ulteriori misure per assicurare un contesto stabile e pacifico per le elezioni presidenziali del 25 maggio. Ci muoveremo rapidamente per imporre nuove sanzioni sulla Russia. Data l'urgenza di assicurare un voto di successo e democratico nelle elezioni presidenziali del prossimo mese in Ucraina" il G7 "si impegna a intensificare sanzioni mirate e aumentare i costi per le azioni della Russia".
Ogni Paese deciderà quali sanzioni imporre - Come deciso dai Sette Grandi, ogni Paese determinerà "quali sanzioni mirate imporrà alla Russia. Queste sanzioni saranno coordinate e complementari ma non necessariamente identiche". Lo afferma un rappresentante dell'amministrazione.
Filorussi: "Abbiamo rapito osservatori Ocse perché spie della Nato" - I separatisti filorussi dell'est dell'Ucraina accusano gli osservatori Osce rapiti venerdì di essere "spie della Nato" e chiedono il rilascio di loro compagni "prigionieri". Lo ha detto uno dei leader dei separatisti di Donetsk, Denis Pushilin, davanti alla sede dei servizi segreti di Sloviansk.
Kiev: "Sequestro inviati è terrorismo" - "Il rapimento dei sette membri dell'Osce a Slaviansk da parte dei filorussi è un atto di terrorismo": lo ha detto il premier ucraino, Arseni Yatseniuk, sottolineando che "non solo Mosca non ha ancora condannato l'atto, ma Putin è deciso a sostenere anche militarmente queste bande di terroristi. Mosca "deve ritirare le proprie truppe e lasciarci in pace", ha aggiunto il premier.
Mosca: "Faremo il possibile per liberare gli osservatori" - Mosca "come membro dell'Osce, farà tutti i passi possibili" per la liberazione degli osservatori dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa rapiti ieri a Sloviansk dai secessionisti filorussi: lo ha detto Andrei Kelin, inviato della Russia presso l'Osce. "Noi riteniamo che debbano essere liberati al più presto", ha aggiunto.
Lavrov: "Stop alle azioni contro i filorussi" - Il ministro degli esteri russo, Sergei Lavrov, in una telefonata con il segretario di Stato Usa, John Kerry, ha chiesto la fine dell'operazione militare contro i manifestanti filo-russi nel sud-est ucraino.