Berlusconi:"Spero in approvazione Onu"
"Noi che non siamo nel Consiglio di sicurezza dell'Onu abbiamo avuto la possibilità di dire la nostra e di collaborare alla scrittura dell'ultima risoluzione sull'Iraq, che speriamo il Consiglio di sicurezza possa approvare la prossima settimana. Saremo a disposizione anche partecipando con i nostri uomini alle missioni di pace". Lo ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi durante la conferenza stampa a Villa Madama.
"Voglio dire una cosa sui motivi per cui le nostre truppe sono in Iraq. Ci resteranno fino a quando il nuovo governo iracheno, che sara' eletto nel mese di gennaio prossimo, riterra' che le truppe degli altri Paesi possano essere utili al mantenimento dell'ordine e alla costruzione della democrazia".
Il premier ha ribadito che un ritiro ora dei nostri soldati favorirebbe "una guerra civile" ma che sarà il nuovo governo iracheno a decidere sulla "possibilità e utilita"' di una conferenza internazionale sull'Iraq. Ecco perche' il punto sostenuto dal presidente russo Vladimir Putin non e' contenuto nella bozza di risoluzione attualmente all'esame delle Nazioni Unite. E spiega la ragione per cui, dice, "non e' stato introdotto il punto di cui avevo discusso con il presidente Putin". Lasciare la decisione agli iracheni, ha aggiunto il premier, "dimostra che la sovranita' non e' trasferita a parole, ma in modo serio, trasparente e concreto".
"Solo con un'azione comune tra Europa e Stati Uniti riusciremo a vincere la sfida portata dai terroristi. Insieme riusciremo a vincere". "La nuova Europa a 25 - ha aggiunto - sara' un Europa piu' in grado di sentire l'amicizia con gli Stati Uniti e di essere l'Occidente insieme agli Stati Uniti. L'Italia lavorera' per consolidare l'amicizia tra Europa e Usa"
Perche' l'Italia non partecipa alle celebrazioni per lo sbarco in Normandia? "C'era un imbarazzo da parte del presidente francese per la situazione storica determinatasi in Italia al momento del D-day. L'ho tolto io da questo imbarazzo", preferendo avere solo da noi il presidente degli Stati Uniti ospite il giorno prima, piuttosto che "essere solo uno dei 17 primi ministri presenti alle celebrazioni".
"In una democrazia la responsabilita' e' personale. Il comportamento di alcuni non puo' ricadere su un intero popolo". "Ci sono profonde differenze tra una dittatura - ha aggiunto il premier - e una democrazia, che ha la capacita' di denunciare gli errori e di colpire in modo trasparente i responsabili".