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Bancarotta in vista per l'Anp

Dopo che Occidente taglia aiuti a Hamas

01 Feb 2006 - 09:40

Hamas non molla e l'Anp rischia di finire in bancarotta. Il movimento fondamentalista palestinese ha risposto con un duro "no" alle richieste dell'Occidente di riconoscere Israele e di rinunciare alla violenza. I rappresentanti del Quartetto, riuniti a Londra, hanno pertanto deciso di chiudere il rubinetto degli aiuti all'amministrazione palestinese non appena sarà insediato il nuovo governo.

Il rischio di un tracollo finanziario si prospetta nel futuro prossimo dell'Anp: tra circa due o tre mesi, quando Hamas prenderà le redini del Paese, l'Occidente taglierà i fondi mettendo una seria ipoteca sulla stabilità del governo. Hamas, con il leader in esilio Khaled Mashal, ha risposto denunciando il "ricatto" sugli aiuti. Non tutti però la pensano così. Il leader a Gaza Ismail Hanyeh ha lasciato intendere che potrebbero farsi avanti donatori islamici. "Abbiamo ricevuto un gran numero di chiamate da personalità straniere che si sono dichiarate pronte ad appoggiare e ad aiutare il nostro popolo" ha affermato.

Tra i palestinesi, intanto, cresce la preoccupazione. Timori sono stati espressi soprattutto da quelle decine di migliaia di persone che sono pagate direttamente dall'Anp o comunque con denaro pubblico, oppure dipendono in qualche modo dalle donazioni internazionali. Ad aggravare la situazione, Israele ha fatto sapere di voler bloccare le restituzioni dei dazi doganali che preleva per conto dell'Anp sulle merci in arrivo nei Territori. Si tratta di circa 30/40 milioni di dollari al mese.

L'instabilità che si registra in Medio Oriente sta provocando anche una fuga di capitali dai territori palestinesi. Secondo l'agenzia palestinese Maan, il fenomeno è scoppiato dopo la vittoria di Hamas. Maan, che cita fonti dell'amministrazione palestinese, afferma che "diversi esponenti palestinesi e membri della comunità degli affari stanno spostando danaro all'estero e liquidano le loro società. Stando all'agenzia palestinese la fuga di capitali potrebbe anche essere provocata dal timore che i nuovi dirigenti del paese aprano inchieste sul fenomeno della corruzione sotto l'amministrazione uscente.

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