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Bengasi, nuove manifestazioni

Scontri durante funerali di 11 vittime

19 Feb 2006 - 14:07

Alcuni gruppi di manifestanti a Bengasi, in Libia, hanno tentato nuovamente di avvicinarsi al consolato generale d'Italia, ma sono stati respinti dalla polizia libica. In quel momento non erano nell'edificio né il console Giovanni Pirrello né il personale che è stato trasferito a Tripoli dopo i primi incidenti. Intanto, nel corso dei funerali delle 11 vittime si sono registrati scontri tra i manifestanti e la polizia.

Durante la notte gruppetti di manifestanti - secondo le informazioni raccolte dalla missione diplomatica - hanno assaltato, in qualche caso saccheggiandoli, vari edifici pubblici, tra cui un ospedale e la sede della Previdenza sociale. Quando si sono riavvicinati alla sede del consolato, nel quale non è ancora rientrato il console Giovanni Pirrello, ospite del governo in una residenza di Bengasi, né il personale che è stato trasferito a Tripoli dopo i primi incidenti, i manifestanti sono stati allontanati dall' intervento degli agenti.

La polizia, secondo il portavoce dell'ambasciata, sembra avere difficoltà a mantenere il controllo dei tanti focolai di protesta che si manifestano nella città, anche se ora la situazione è più calma.

Nel corso dei funerali delle undici vittime degli scontri vicino al consolato generale d'Italia a Bengasi, in Libia, si sono però registrati altri momenti di tensione tra i manifestanti e gli agenti di polizia. Gli scontri sono avvenuti, in particolare, nella zona dell'ospedale e lungo la grande strada che porta al cimitero cittadino e che passa vicino al consolato italiano.

Farnesina: massima attenzione
Su istruzioni del ministro Fini l'Unità di Crisi della Farnesina e l'Ambasciata d Italia a Tripoli hanno continuato a verificare le condizioni di sicurezza della nostra collettività residente a Bengasi. Nessuno per il momento è risultato essere in pericolo né si ha notizia di minacce rivolte a cittadini italiani, anche se nella nostra collettività vi è una comprensibile preoccupazione per l'evoluzione degli avvenimenti. Le nostre autorità diplomatiche, con la piena collaborazione di quelle libiche, stanno predisponendo la possibilità per chi lo desiderasse di essere trasferito a Tripoli in condizioni di sicurezza.

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