Berlusconi: "Restiamo preoccupati"
L'Italia non è nel mirino dell'Islam e la situazione è tale da far escludere che il nostro Paese sia un bersaglio singolo dei fondamentalisti. E' quanto afferma Silvio Berlusconi, al termine della celebrazione dei Patti lateranensi, aggiungendo che però "siamo tutti preoccupati per quello che sta succedendo nel mondo arabo e per "questo movimento all'interno di masse islamiche che punta contro l'Occidente".
Il presidente del Consiglio si è ritagliato uno spazio, a margine della visita diplomatica in Vaticano, per commentare le ultime vicende legate alla cosiddetta "guerra delle vignette". Berlusconi ha detto di condividere i suoi timori con la Santa Sede. "Con il segretario di Stato, card. Angelo Sodano, abbiamo parlato dell'emergenza nei Paesi islamici ed è certo emersa la preoccupazione da parte del Vaticano" ha affermato, precisando che "la preoccupazione è motivata dal movimento, all'interno delle masse islamiche, che si muove non solo contro l'Occidente, ma contro gli stessi Governi, accusati di essere corrotti perché occidentalizzano il loro Paese".
Riguardo alle dimissioni di Calderoli, e alla minaccia della Lega di abbandonare la Casa delle Libertà, il premier ha dichiarato di essere in sintonia con le proposte dell'ex ministro delle Riforme, che intende aggiungere al programma di governo.