Teheran rompe rapporti con trojka Ue
La delegazione iraniana ha abbandonato i negoziati sulla questione nucleare intavolati a Mosca. I rappresentanti di Teheran tornano a casa senza che sia emersa alcuna prospettiva d'accordo sul problema dell'arricchimento dell'uranio. Poco prima gli stessi iraniani avevano deciso di rompere i rapporti con la trojka europea formata da Germania, Francia e Gran Bretagna per affidarsi a colloqui coi singoli Paesi.
Ancora nulla di fatto dunque. L'ambasciata iraniana a Mosca ha reso noto che la delegazione - capeggiata da Ali Hosseini-Tash, numero due del Consiglio superiore della sicurezza nazionale - rientra a Teheran. Al termine del summit il ministro degli esteri russo Serghei Lavrov ha detto che "per ora è prematuro parlare di risultati alle trattative con la delegazione iraniana". L'obiettivo è sempre quello di disinnescare la grave crisi aperta dalle ambizioni atomiche di Teheran. Un primo round negoziale si era svolto lunedì, a livello del Consiglio russo per la sicurezza nazionale, e si era risolto in un nulla di fatto.
Con il via libera dell'Occidente, la Russia si è offerta di arricchire sul proprio territorio e con la propria tecnologia l'uranio necessario all'Iran per le sue future centrali nucleari ma chiede in cambio che Teheran ritorni alla moratoria sulle ricerche atomiche. Se nessuna intesa è stata ancora raggiunta e perché l'Iran rivendica il "diritto sovrano" a continuare imperterrito nelle ricerche atomiche.
Interrotti i rapporti con Ue3
Intanto il ministro degli Esteri iraniano ha annunciato che Teheran non discuterà più del suo programma nucleare con la troika Ue (Francia, Germania, Gran Bretagna), ma solo singolarmente con i Paesi europei. I negoziati fra l'Iran e l'Ue-3 sono stati definitivamente rotti con la decisione di Teheran, annunciata il 10 gennaio, di riprendere le sue attività di arricchimento dell'uranio.
Il ministro degli esteri tedesco, Frank-Walter Steinmeier, ha detto che per risolvere la crisi sui programmi nucleari dell'Iran occorre esplorare tutte le vie diplomatiche, ma di non escludere sanzioni economiche nei confronti di Teheran. "Prima di ricorrere ad opzioni militari - ha spiegato - dobbiamo esplorare tutte le vie della diplomazia. Dobbiamo dare prova di immaginazione ed esplorare le differenti opzioni diplomatiche. Non penso che sanzioni economiche siano imminenti. Ma non possiamo scartare del tutto l'ipotesi di imporle".
Cina: "Sospendere arricchimento uranio"
Teheran sembra sempre più isolata nella sua posizione, dal momento che anche la Cina ha chiesto all'Iran di sospendere le attività di arricchimento dell'uranio. E' stato il portavoce del governo cinese Liu Jianchao a spiegare la decisione di Pechino. Liu ha anche aggiunto che la Cina "appoggia" i colloqui tra il governo iraniano e Mosca e si augura che abbiano "successo", cosa che per il momento appare ancora lontana.