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Khamenei:"All'Iran ora serve calma"

Guida suprema a folla: "Nessun broglio"

19 Giu 2009 - 10:34

L'Iran ha bisogno di calma, e "solo con la serenità interiore potremo prendere la giusta decisione". Lo ha detto la Guida suprema suprema iraniana, ayatollah Ali Khamenei, nel corso della preghiera del venerdì all'università di Teheran davanti a una grande folla. Parlando per la prima volta dall'inizio delle proteste, ha aggiunto che "non c'è stata nessuna manipolazione del voto". Poi ha difeso l'ex presidente Rafsanjani: "Non è un corrotto".

Nessun broglio
"Non è avvenuta nessuna manipolazione del voto", ha dettola Guida suprema iraniana, ayatollah Ali Khamenei. Ci sono stati 11 milioni di voti di differenza tra Mahmud Ahmadinejad e Mir Hossein Mousavi, "come può essere stata una manipolazione?", ha aggiunto.

"Nemici vogliono minare fiducia del popolo"
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I nemici stanno cercando di distruggere la fiducia del popolo nel sistema islamico creando dubbi sulle elezioni", ha detto Ali Khamenei. "Le elezioni sono state un terremoto per i nemici e una vittoria storica per i nostri amici in tutto il mondo", ha aggiunto, riferendosi all'alta partecipazione al voto per le presidenziali, pari a circa l'85% degli aventi diritto.

"Il popolo ha scelto chi voleva"
"I nemici dell'Iran prendono di mira la legittimità dell'establishment mettendo in dubbio la legittimità dei risultati del voto presidenziale. Viceversa, ha aggiunto, le elezioni del 12 giugno hanno dimostrato che il popolo iraniano ha fiducia nel sistema islamico. 

"Sto con Ahmadinejad"
Khamenei si è detto poi vicino al presidente confermato. "Le opinioni in politica interna ed internazionale del presidente sono vicine alle mie. Mahmud Ahmadinejad - ha proseguito - ha ottenuto 24 milioni e mezzo di voti, e in ogni caso il risultato elettorale dovrà essere esaminato con gli strumenti che mette a disposizione la legge".

"Rafsanjani non è corrotto"
Khameni ha tuttavia difeso l'ayatollah Hashemi Rafsanjiani, ex presidente della repubblica, dall'accusa di corruzione rivoltagli durante la campagna elettorale dal presidente Mahmud Ahmadinejad. "Rafsanjiani - ha detto Khamenei - è stato tra i personaggi più seri e attive durante la rivoluzione e dopo la rivoluzione è stato tra le autorità più importanti accanto all'ayatollah Khomeini... Lo conosco da 52 anni e non ho mai avuto notizia di suoi arricchimenti illeciti". 

"Non fomentare proteste"
L'ayatollah Ali Khamenei ha messo in guardia chiunque voglia fomentare le proteste contro i risultati del voto in Iran dall'usare qualsiasi "estremismo". Chiunque vorrà farlo "sarà ritenuto responsabile di qualsiasi violenza, spargimento di sangue e disordini", ha aggiunto. I risultati delle elezioni "vengono dalle urne" e non dalla strada, ha sottolineato Khamenei.

"Nessuna guerra al sistema islamico"
Riferendosi ai quattro candidati alle presidenziali del 12 giugno, la Guida suprema ha detto che "la stampa estera ha cercato di far credere che fosse in corso una guerra al sistema islamico. Invece tutti e quattro i candidati fanno parte del sistema islamico". L'ayatollah ha precisato di "non aver mai preso posizione per nessuno dei candidati" e chiesto a tutte le autorità di non amplificare le false notizie "che vengono dall'estero".

"Stop alle manifestazioni"
La Guida suprema iraniana ha "chiesto" che le manifestazioni di piazza cessino immediatamente. "Se tutti i candidati sconfitti dovessero scendere in piazza - ha chiesto - allora che bisogno ci sarebbe di tenere le elezioni?". Khamenei ha quindi avvertiti i manifestanti vicini ai candidati riformisti che, se continueranno a protestare, "saranno puniti".

"Superate altre crisi"
La guida spirituale del Paese ha anche spiegato che negli ultimi 30 anni, da quando è nata la Repubblica islamica, l'Iran ha saputo superare molti momenti di crisi, e lo stesso farà questa volta." La nave iraniana - ha detto - ha resistito a tante tempeste e a molti avvenimenti. Sono convinto che questo popolo sarà in grado di raggiungere tutti gli obiettivi posti. La Rivoluzione Islamica ha attraversato molte crisi, superandole con successo. Negli ultimi trent'anni ha superato situazioni che avrebbero messo in crisi qualsiasi altro sistema".

"Non arrivare al caos politico"
Khamenei ha quindi assicurato che "il Paese andrà avanti facendo tesoro dell'esperienza della Rivoluzione Islamica. Il caos politico non ci deve sviare dai nostri obiettivi e dobbiamo pensare che il dibattito politico è una cosa normale per chi ha fede. Ma non dobbiamo arrivare al caos politico come accaduto in altri Paesi".


Il discorso si è tenuto all'Università di Teheran, e le autorità hanno permesso l'accesso, oltre che a uno straordinario numero di iraniani che, giunti da ogni parte del Paese, si sono riversati nelle strade adiacenti all'ateneo, anche alla stampa straniera, al contrario di quello che era accaduto per le manifestazioni di protesta degli oppositori.

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