ERA STATA ACCUSATA DI BLASFEMIA

Asia Bibi è in Canada, finito l'incubo per la cattolica pakistana

Accusata di blasfemia, è stata incarcerata e poi rilasciata nel suo Paese natale

08 Mag 2019 - 19:54
 © ansa

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Il calvario di Asia Bibi è finito: la cattolica pakistana la cui storia è stata seguita passo dopo passo dai media di tutto il mondo potrà ricominciare una nuova vita in Canada, dove è finalmente riuscita a raggiungere la propria famiglia. E dove ora spera di ritornare nell'anonimato di un'esistenza tranquilla, a migliaia di chilometri di distanza da dove dieci anni fa è iniziato l'incubo che le ha stravolto la vita.

Quel giorno del giugno 2009, nel villaggio pakistano di IttanWali, Asia non avrebbe mai immaginato che da un banale litigiocon le sue vicine di casa musulmane - durante il quale secondole sue accusatrici avrebbe offeso Maometto - sarebbe nata unatribolazione giudiziaria senza fine, una condannaall'impiccagione per blasfemia, una catena di morti e disordiniche avrebbero scosso un intero Paese, una mobilitazione alivello planetario, dai capi di Stato all'Ue, fino al Vaticano.

Ora tutto questo sembra essersi concluso: dopo essere statascagionata a ottobre scorso dall'accusa per la quale harischiato per otto anni di finire sul patibolo, Asia Bibi èstata fatta partire dal Pakistan. Per mesi era stata tenuta inun luogo segreto dalle autorità, in attesa che ci fossero lecondizioni per farla uscire dal Paese in sicurezza, verso ladestinazione già scelta dalle figlie, il Canada.

La sua assoluzione qualche mese fa, dopo una prima condanna amorte nel 2010, aveva fatto piombare il Pakistan nel caos. Tregiorni di proteste, manifestazioni e scioperi degli islamistiradicali, guidati dal movimento Tehreek-e-Labbaik, che del casoavevano fatto una questione di principio e avrebbero volutovedere Asia con un cappio intorno al collo. Il governo avevarisposto con un giro di vite e decine di arresti. Gliintegralisti avevano quindi presentato un appello perché l'AltaCorte rivedesse la sentenza: richiesta rigettata a gennaio,quando è stato confermato il proscioglimento di Asia Bibi.

La vicenda di Asia Bibi

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© ansa-centimetri

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Una vicenda emblematica, la sua, che testimonia quanto inPaesi come il Pakistan la religione sia un tema incendiario, peril quale è facile perdere la vita: il governatore del Punjab,Salman Taseer, è stato ucciso da una delle sue guardie del corponel gennaio del 2011 dopo che si era appellato pubblicamente alpresidente del Pakistan perché concedesse la grazia alla donna.

Il suo assassino, festeggiato come un'eroe da partedell'opinione pubblica, è stato a sua volta giustiziato nel2016. Nel 2011, sempre per aver difeso e incontrato Asia Bibi inprigione, fu assassinato anche Shahbaz Bhatti, allora ministroper le minoranze religiose. Il fratello Paul ha salutato lalibertà finalmente raggiunta dalla cristiana pakistana come ilcoronamento del suo sacrificio.

Ma per una storia come quella di Asia che arriva sotto iriflettori e termina con un lieto fine, ce ne sono decine cherestano sommerse: secondo la Conferenza episcopale pakistana,220 cristiani si trovano nella stessa situazione in cui sitrovava Bibi prima di essere assolta. Accusati spesso conpretesti che nascondono altre motivazioni - dall'odio religiosoa dispute private, magari per questioni economiche - trascinatitra il carcere e le lungaggini giudiziarie, condannati a morteda innocenti.

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