Il presidente siriano sottolinea che lo Stato islamico "è frutto anche di errori dell'Occidente". E per quanto riguarda gli attentati in Francia "sappiamo cosa vuol dire perdere una persona cara: ne soffriamo da 5 anni"
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"Si tratta di un crimine orribile, noi in Siria sappiamo cosa vuol dire perdere una persona cara: ne soffriamo da 5 anni". Così il presidente siriano Bashar al Assad, in un'intervista al Tg1, ha parlato degli attentati a Parigi. Assad ha però sottolineato che "l'Isis non è iniziato in Siria: Baghdadi è stato rilasciato dagli Usa, lo stesso Blair ha detto che la nascita dell'Isis è frutto anche di errori dell'Occidente".
Il presidente siriano, parlando dell'esortazione a lasciare il potere, ha quindi spiegato che "se i siriani vorranno elezioni presidenziali", non c'è "nessuna linea rossa: se i siriani mi vorranno come presidente, sarà un buon futuro. Se i siriani non dovessero volermi, e io volessi rimanere agganciato al potere, questo sarebbe sbagliato". Assad ha quindi sottolineato che nella dichiarazione finale della recente riunione di Vienna sulla Siria "non c'è nulla riguardo al presidente": l'esito "principale" della conferenza "è che tutto ciò che accadrà" nel "processo politico dipenderà da quello che decideranno i siriani. La cosa più importante è che ci siederemo gli uni accanto agli altri, anche con l'opposizione, e presenteremo il nostro programma e il nostro piano come siriani".
In ogni caso, ha concluso il presidente siriano, "nulla inizierà prima di aver sconfitto il terrorismo", perché "non si può iniziare nessun processo politico senza aver prima distrutto i terroristi in Siria".