La donna avrebbe "presentato domanda alla Corte russa e richiesto un permesso speciale per lasciare" la città. La sua richiesta "è attualmente in fase di valutazione da parte delle autorità russe"
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La moglie del deposto presidente siriano Bashar al-Assad, Asma al-Assad, "ha chiesto il divorzio dopo aver espresso insoddisfazione per la sua vita a Mosca". Lo riferiscono i media turchi e arabi, citati dal Jerusalem Post, precisando che la donna vorrebbe trasferirsi a Londra, dove è nata. Asma, secondo le indiscrezioni, ha "presentato domanda alla Corte russa e ha richiesto un permesso speciale per lasciare Mosca". La sua richiesta "è attualmente in fase di valutazione da parte delle autorità russe".
Tuttavia, la 49enne moglie del deposto presidente siriano Bashar, un tempo soprannominata la Lady D araba, è "persona non grata", quindi non benvenuta, nel Regno Unito. L'ex first lady, figlia del cardiologo Fawaz al-Akhras e della diplomatica Sahar Otri, entrambi di origine siriana, ha trascorso nel Paese metà della sua vita, tra cui il momento che ne ha segnato l'intera esistenza: quando dopo gli studi universitari nella capitale britannica iniziò a lavorare nel settore della finanza, prima per Deutsche Bank e poi JP Morgan, per incontrare in quel mondo Assad alla fine degli anni '90 e diventare in breve tempo la consorte del neo presidente siriano.
Mentre Asma e il marito sono fuggiti coi figli a Mosca dopo la presa di Damasco da parte dei ribelli islamisti, le autorità di Londra sono tornate a occuparsi di lei. Benché in possesso del passaporto britannico, come ha dichiarato il ministro degli Esteri David Lammy, la moglie di Assad non è più benvenuta. Un gesto politico, quello del governo laburista di Keir Starmer, ma l'ex first lady rischia anche di perdere la cittadinanza britannica. Londra aveva imposto sanzioni contro lei e il marito, ma nel caso di Asma si era limitata al congelamento dei beni e non al divieto di ingresso nel Paese, che non può scattare automaticamente in presenza di una cittadinanza.
Del resto è pure incerta la sorte dei suoi genitori, che secondo alcuni media britannici avrebbero lasciato la casa di famiglia nel quartiere di Acton, nell'ovest di Londra, proprio per raggiungere la figlia in Russia, fra l'altro alle prese con le terapie per una diagnosi di leucemia annunciata di recente dopo che cinque anni fa aveva "sconfitto il cancro" al seno. In passato acclamata come figura impegnata nella difesa dei diritti delle donne e di auspicata modernizzatrice nel Medio Oriente, nonché personaggio glamour tale da essere definita "la rosa del deserto" da Vogue e legarsi a celebrità come Brad Pitt e Angelina Jolie, ha visto un crollo della reputazione rimanendo in modo attivo al fianco del marito - anche con un sostegno alla propaganda del regime - mentre venivano represse le proteste antigovernative scoppiate nel 2011, trasformatesi poi in una sanguinosa guerra civile su vasta scala.
Negli anni successivi la sua cittadinanza britannica è finita più volte a rischio: nel 2017 un gruppo di deputati ne aveva chiesto la revoca, come era accaduto nel 2021, quando l'ex first lady era stata coinvolta nelle indagini avviate dalle autorità del Regno per crimini di guerra commessi in Siria.