Arrivò quasi faccia a faccia col leader dei senatori democratico Chuck Schumer. Intanto la Casa Bianca condanna le parole del senatore Graham secondo cui "se Donald Trump verrà incriminato per la vicenda dei documenti classificati ci saranno rivolte nelle strade".
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Arriva la condanna per Joshua Pruitt, il militante del gruppo di estrema destra Proud Boys che arrivò quasi faccia a faccia col leader dei senatori democratico Chuck Schumer il giorno dell'assalto dei sostenitori di Donald Trump a Capitol Hill il 6 gennaio 2021. L'uomo dovrà scontare 4 anni e 7 mesi di reclusione per il suo ruolo nell'ostruzione della certificazione del voto del collegio elettorale, che sanciva la vittoria di Joe Biden.
"Era in prima linea tra quella folla che ha spezzato la nostra tradizione sino allora ininterrotta di una transizione pacifica del potere", ha commentato il giudice Timothy Kelly. "I vostri piani non erano limitati a combattere Antifa (il movimento anti-fascista, ndr)", ha proseguito il giudice, spiegando che il gruppo aveva anticipato che voleva andare al Congresso per bloccare la certificazione del voto e affrontare gli agenti che si fossero messi sulla sua strada.
Cosa ha fatto Pruitt - Pruitt si era dichiarato colpevole a giugno. Al momento dell'attacco al Congresso americano era una recluta in attesa di essere inserita nell'organizzazione. "Per unirsi ai Proud Boys, l'imputato avrebbe fatto qualsiasi cosa", ha osservato uno dei procuratori. Durante l'assalto Pruitt fu uno dei primi a entrare a Capitol Hill. E quando la scorta di Schumer lo vide nell'edificio, a 4-5 secondo dal leader dem, cambiò piano di evacuazione e anziché scappare tramite un ascensore scese una rampa di scale e chiuse una porta doppia. Dopo l'arresto, Pruitt prestò giuramento per entrare nei Proud Boys il giorno dell'insediamento di Biden.
Trump, Casa Bianca condanna i commenti del senatore Graham - Intanto la Casa Bianca è intervenuta per condannare le parole del senatore repubblicano Lindsey Graham sulla vicenda Trump. "Commenti pericolosi" per la democrazia da parte di "estremisti del movimento Maga" (acronimo dello slogan elettorale di Donald Trump, ndr), che continuano ad alimentare "violenza" e "minacce": così la portavoce della Casa
Bianca Karine Jean-Pierre ha definito il monito del senatore repubblicano, secondo cui "se Donald Trump verrà incriminato per la vicenda dei documenti classificati ci saranno rivolte nelle strade". Jean-Pierre ha ricordato che Joe Biden ha chiamato 'semi-fascismo' l'ideologia dietro tale movimento.