Attacco a Vienna, il giorno dopo la città è ancora blindata
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Kurz: "Attacco islamista, non ci faremo spaventare". Il killer ucciso era un 20enne austriaco di origini albanesi. Altri 5 arrestati
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Il terrorista ucciso a Vienna dopo gli attacchi in centro è un giovane austriaco di origini albanesi. Era uscito dal carcere a dicembre del 2019 dopo una condanna a 22 mesi per aver cercato di andare in Siria a combattere con l'Isis: proprio l'organizzazione ha rivendicato l'attentato. "Il killer ha ingannato il programma di deradicalizzazione", denuncia il ministro dell'Interno. 4 le vittime e 22 feriti.
Cinque arresti e 14 fermi temporanei - Nelle indagini in corso sugli attacchi a Vienna, sono state arrestate tre persone: due a St. Poelten, a circa un'ora dalla capitale, e una a Linz. Il ministro dell'interno Karl Nehammer aggiunge inoltre che nelle indagini sull'attentato "sono stati eseguiti 14 fermi temporanei", ma non conferma che ci fossero altri attentatori in azione. Per prudenza gli inquirenti non escludono comunque che vi possano essere stati più responsabili e continuano a indagare anche su questo scenario. Due persone sono state arrestate in Svizzera in quanto collegate all'attacco. Lo ha reso noto la polizia elvetica.
Terrorista di origini albanesi - Si chiama Fejzulai Kurtin , è nato nel 2000 a Vienna, dove era cresciuto. E' di origini albanesi e i suoi genitori provengono dalla Macedonia del Nord. L'attentatore ventenne ucciso durante gli attacchi era stato condannato a 22 mesi di carcere il 25 aprile 2019, per aver tentato di andare in Siria ed affiliarsi all'Isis. Era stato liberato il 5 dicembre, con anticipo: in quanto giovane adulto, rientrava in un regime privilegiato previsto dalla legge a tutela dei giovani. Lo ha precisato il ministro dell'Interno Karl Nehammer, che però ha denunciato: "L'attentatore era riuscito a ingannare il programma di deradicalizzazione della magistratura e quindi è necessaria una valutazione e un' ottimizzazione del sistema". Kurtin - ha poi spiegato - era pesantemente armato.
Il sindaco di Vienna, Michael Ludwig ha raccontato che Kurtin era equipaggiato con una pistola a canna lunga, un'altra arma da fuoco e un macete. "Si era preparato molto bene per questo attacco".
La rivendicazione L'Isis ha rivendicato l'attentato a Vienna: lo riferisce la direttrice del Site, Rita Katz. In una dichiarazione sui propri mezzi di propaganda, lo Stato islamico ha affermato che Abu Dujana al-Albani ha effettuato l'attacco con pistole e coltelli come "soldato del califfato".
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Il ministro dell'Interno contro la giustizia - Il ministro dell'Interno austriaco Karl Nehammer ha criticato l'operato della giustizia del suo Paese, che si è lasciata ingannare dall'attentatore ventenne. L'attentatore era "riuscito ad ingannare il programma di deradicalizzazione della magistratura" ha detto Nehammer, e quindi è necessaria "una valutazione e un'ottimizzazione del sistema".
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