A "Dritto e Rovescio" le parole della donna, che da anni vive in un villaggio al confine con il Libano
"Siamo entrati verso le nove e mezza di sera, abbiamo passato là l'intera notte. Sentivamo tantissimi aerei passarci sulla testa, due/tre volte la sirena e scoppi in aria". Così Angelica, italiana che da anni vive in un villaggio al confine tra Israele e il Libano, racconta la sua notte nel bunker durante l'attacco dell'Iran.
"Ci avevano detto che dovevamo andare tutti quanti nel rifugio perché sapevano avrebbero attaccato", spiega la donna, sottolineando che le era stato chiesto di preparare una borsa per tre ipotetici giorni, con all'interno cibo e acqua
"Eravamo pronti già da un bel po' di tempo, ma non ci aspettavamo quest'intensità", continua la testimone, spiegando come comportarsi in situazioni di questo tipo. "La prima cosa che devi fare è stenderti per terra, coprirti la nuca con le mani e non alzare la faccia per nessun motivo".