"Il Nord-Est del Paese è una zona pericolosissima, da tempo nelle mani di gruppi armati diversi", spiega a Tgcom24 la portavoce per il Sud Europa dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati
"L'uccisione dell'ambasciatore Attanasio è avvenuta nel Nord -Est del Congo, un'area da tempo conosciuta come pericolosissima". Esordisce così a Tgcom24 Carlotta Sami, portavoce per il Sud Europa dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR). "In questa zona nel 2020 abbiamo registrato oltre 2mila vittime civili di attacchi da parte di gruppi militari di diverso tipo", aggiunge.
"Gli attacchi di questi ultimi anni - prosegue Carlotta Sami a Tgcom24 - hanno provocato più di 5 milioni di sfollati: dopo le 19 è imposto il coprifuoco in questi villaggi da gruppi armati che estorcono denaro e perpetrano violenza. Così come è una zona a rischio anche per i convogli umanitari, come quello del Programma alimentare mondiale con il quale viaggiava l'ambasciatore Attanasio".
"Come Unhcr anche pochi giorni fa dalla sede di Ginevra abbiamo fatto appello per quest'area, perché vengano rispettati i diritti civili, ma il governo del Congo non riesce a imporre il controllo", conclude Sami.