Sabato una doppia esplosione ha causato almeno 44 vittime. L'attacco è stato rivendicato da un gruppo estremista curdo
Centodiciotto esponenti di Hdp, il Partito democratico filocurdo, sono stati arrestati in Turchia dopo l'attentato a Istanbul che ha fatto almeno 44 morti. L'attacco è stato rivendicato dal gruppo Tak, una costola "dissidente" del Pkk. Come riporta il sito del quotidiano Hurriyet, tra le persone arrestate figurano i leader provinciali del partito di Istanbul e Ankara, Aysel Guzel e Ibrahim Binici.
La divisione antiterrorismo della polizia ha effettuato cinque blitz simultanei nelle sedi del partito, sequestrando computer e documenti. La metà degli arresti è avvenuta nella provincia di Mersin, nel sud-est del Paese, mentre il resto delle operazioni è stato effettuato tra Istanbul, Ankara, Adana e Manise. Nella provincia di Ankara sono stati arrestati 17 membri dell'Hdp, tra cui il segretario provinciale, Ibrahim Binici. Fermata anche la segretaria provinciale di Istanbul, Aysel Güzel, insieme ad altre 19 persone.
Dal carcere, il leader Hdp condanna il massacro - Dal carcere arriva la netta condanna da parte del leader dell'Hdp, Selahattin Demirtas, che in un messaggio inviato dal penitenziario di massima sicurezza di Edirne scrive: "Condanno nei termini più forti l'atroce massacro avvenuto sabato a Istanbul. Invito la nostra società, il nostro popolo a restare insieme nella speranza di un'opposizione alla violenza. Per quanto difficili siano le circostanze, non dobbiamo abbandonare la nostra richiesta di pace, a cui attribuiamo un valore sacro, e non dobbiamo perdere la speranza". Demirtas è detenuto da oltre un mese con accuse di "terrorismo" a sostegno del Pkk curdo. L'Hdp aveva già diffuso domenica un comunicato di condanna del duplice attentato.