Spari contro Donald Trump, il proiettile catturato nella foto del Nyt
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Il mondo si interroga sull'operato del Security Service. Un testimone: "Avevo avvisato". L'ira del consigliere della campagna dell'ex presidente: "Impreparati"
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Stati Uniti sotto shock per l'attentato a Donald Trump. L'ex presidente, in corsa per il bis alla Casa Bianca, è stato ferito a un orecchio da un proiettile mentre teneva un comizio in Pennsylvania. L'attentatore, Thomas Matthew Crooks, 20 anni di Bethel Park, era su un tetto di un edificio a circa 120-150 metri dal palco dal quale parlava il tycoon. In mimetica, ha agito indisturbato (un morto e due feriti) esplodendo diversi colpi con un fucile semiautomatico prima di essere ucciso a sua volta. E l'America si chiede: come è stato possibile? Evidentemente, non sono state poche (né trascurabili) le falle nel sistema di sicurezza.
L'attentatore, armato di fucile semiautomatico, ha evitato i controlli. In tutta tranquillità, si è sistemato in cima a un edificio. Nessuno lo ha fermato. Nelle immagini la mappa dell'area. In rosso, sotto, il palco del comizio e, sopra, a 150 metri, l'appostamento, sul tetto di un'azienda di imbottigliamento. Appena fuori dal perimetro di controllo, controllatissimo con metal detector. Dentro il recinto di sicurezza, perquisizioni rigide: nessuno può portare né un ombrello né una bottiglia d'acqua. Per sparare, però, "bastava" mettersi fuori. Nessuno aveva sorvegliato i capannoni e i tetti circostanti dell'area industriale di Butler dove si teneva il comizio.
Eppure c'erano diversi apparati di sicurezza a tutela di Trump. Non hanno funzionato a dovere né il "counter sniper team", specializzato contro eventuali cecchini, né il "counter assault team", la squadra anti-assalitori, né le guardie del corpo, che hanno sguarnito le eventuali traiettorie di tiro. E dire che l'agenzia americana competente conta 7mila funzionari e 150 uffici. Una rete vasta ma, evidentemente, bucata con alcune falle nel sistema. È polemica. A Washington lo speaker della camera, Mike Johnson, convoca i vertici per la sicurezza per un'audizione urgente.
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Stephen Moore, consigliere senior della campagna di Donald Trump, alla Bbc ha espresso dubbi sulla preparazione del Security Service, la principale forma di protezione per gli ex presidenti degli Stati Uniti. "Dal video - ha detto - sembrava che Trump fosse stato solo sfiorato dal proiettile ma ciò che spaventa tutti noi è che se il proiettile fosse arrivato un pollice più in là rispetto alla sua testa, si sarebbe trattato di un assassinio. Di sicuro Trump ha bisogno di maggiore protezione: ora ci si chiede molto se il Secret Service fossero completamente preparati".
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Un partecipante al comizio di Trump afferma di aver visto il presunto tiratore "spostarsi da un tetto all'altro" prima del tentativo di assassinio e di aver avvisato la polizia. "Era a circa 200-250 metri di distanza dal luogo in cui l'ex presidente repubblicano stava parlando ieri ai suoi sostenitori", ha raccontato Ben Macer a KDKA News. Macer ha detto che si trovava lungo la recinzione e "ha visto l'uomo spostarsi da un tetto all'altro. Ho detto a un agente che il presunto tiratore era sul tetto". "Quando mi sono girato per tornare dove ero, è stato allora che sono iniziati gli spari e poi è stato il caos, e siamo tutti scappati via".
Il giovane che ha sparato contro Donald Trump era stato avvistato fuori dall'evento dalle forze dell'ordine locali, che lo avevano ritenuto sospetto. Lo riferisce la Cnn citando fonti informate. Le autorità hanno annunciato via radio di tenerlo d'occhio e l'informazione è stata trasmessa anche al Secret Service.
L'attentatore di Donald Trump aveva materiale esplosivo nell'auto con la quale ha guidato fino al comizio. Lo riferiscono le autorità locali. Secondo quanto hanno riferito fonti informate al New York Times, oltre al materiale esplosivo nell'auto, la polizia avrebbe trovato un altro ordigno esplosivo nell'abitazione dell'uomo.
"Solitario, bullizzato e vestito spesso in abiti mimetici". Così un ex compagno di scuola dell'attentatore lo descrive parlando ai media locali.