Ferite altre due persone. L'aggressore, fermato dalla polizia, era schedato come "a rischio radicalizzazione e con problemi psichiatrici"
Torna il terrore a Parigi. Un uomo si è lanciato contro un gruppo di turisti, con un martello e un coltello, uccidendo una persona e ferendone altre due, nel quartiere di Grenelle, vicino alla Tour Eiffel, gridando "Allah Akbar". Fermato l'aggressore: è un 26enne, Armand Rajabpour-Miyandoab, nato in Francia ma di origini siriane e schedato come "a rischio radicalizzazione" e con problemi psichiatrici. Arrestato dopo un inseguimento, avrebbe detto di "non poterne più dei musulmani che muoiono in Afghanistan e in Palestina". La vittima è un tedesco nato nelle Filippine.
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L'uomo era schedato "S", cioè a rischio radicalizzazione. Sarebbe stato bloccato dalla polizia grazie all'uso di una pistola "taser". L'aggressore, nato a Neuilly-sur-Seine, periferia residenziale di Parigi, risiede nella vicina Puteaux. Nella sua fedina penale c'è anche un precedente arresto nel 2016 con successiva condanna a quattro anni di carcere perché stava preparando un attentato simile a quello di sabato sera.
Armand Rajabpour-Miyandoab aveva giurato fedeltà all'Isis in un video di rivendicazione dell'atto postato sui social. Lo ha confermato il procuratore antiterrorismo francese, Jean-François Ricard. L'uomo, convertito all'islam nel 2015, si è "rapidamente avvicinato all'ideologia jihadista" consultando "video di propaganda".
Il 26enne ha agito, secondo alcuni, con un coltello e con un martello, con il quale ha colpito violentemente un turista tedesco che stava passeggiando sul Quai de Grenelle vicino al Ponte di Bir-Hakeim, con vista sulla Tour Eiffel. L'attentatore è stato inseguito a lungo dalla polizia, avvertita dai passanti. Ferita la compagna della vittima.
Successivamente in Avenue du President Kennedy una seconda persona sarebbe stata ferita alla testa sempre con un colpo di martello. Si tratterebbe in questo caso di un turista inglese che stava camminando con la moglie e il figlio quando l'aggressore gli è arrivato alle spalle e lo ha colpito. Il 26enne è stato quindi avvistato e circondato con i poliziotti che, secondo il ministro Darmanin, hanno fatto ricorso a una pistola Taser "poiché l'uomo teneva le mani in tasca come se avesse degli esplosivi". L'inchiesta è stata affidata alla procura nazionale antiterrorismo.
Il ministro dell'Interno Gerald Darmanin ha effettuato una telefonata con il presidente Emmanuel Macron dopo l'attentato. Lo riporta BfmTv. Macron si trova a Doha dove ha incontrato l'Emiro del Qatar. Il presidente francese ha inviato le sue "condoglianze" ai parenti del tedesco ucciso. "Invio tutte le mie condoglianze alla famiglia e ai cari del cittadino tedesco morto ieri sera durante l'attacco terroristico a Parigi e penso con emozione alle persone attualmente ferite e in cura", ha scritto Macron su X.
"Sono scioccata e rattristata dall'insensato attacco terroristico avvenuto ieri sera a Parigi. I miei pensieri vanno alle famiglie delle vittime". Lo ha scritto su X la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.