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IL SONDERKOMMANDO

L'inferno di Auschwitz, la storia degli ebrei resi schiavi e costretti ad aiutare i nazisti

Il Sonderkommando, formato da circa duemila ebrei, era incaricato di prelevare le vittime dalle camere a gas e di smaltirne i corpi. Ma non solo. La loro storia fu scoperta per puro caso nel 1980

di Maurizio Perriello
27 Gen 2025 - 06:27
 © Ansa

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Fino agli Anni Ottanta la storia che stiamo per raccontare non la conosceva nessuno. Le atrocità compiute dai nazisti nei campi di concentramento e sterminio sono andate ben oltre l'annullamento della vita e della dignità. Hanno distrutto ogni centimetro d'anima di milioni di uomini, prima che ebrei, riducendoli in schiavitù e costringendoli ai compiti più atroci. Li hanno resi complici del genocidio della loro stessa gente, senza possibilità di rifiuto. È la storia del Sonderkommando ("unità speciale"), scoperta per puro caso nel 1980 da uno studente di un istituto forestale, intento a scavare per piantare alberi. Lavorava per ripristinare le belle foreste che un tempo punteggiavano il paesaggio di Oświęcim, nome polacco del tedesco Auschwitz. Dal terreno spuntò all'improvviso una valigetta di pelle, tra i mozziconi di sigaretta e le radici avvizzite. Dentro c'era un pezzo di Storia.

Gli scritti di un ebreo greco

 Lo studente si chiamava Lesław Dyrcz er era impegnato a ripulire l'area intorno al complesso crematorio III di Birkenau. La valigetta che si trovò tra le mani conteneva a sua volta un thermos. Una borraccia come tante, ma con sopra un nome: Marcel Nadjari. Lui ancora non lo sapeva, ma era il nome di un ebreo greco deportato e detenuto ad Auschwitz a tutta la famiglia. Il padre, la madre e la sorella morirono dopo pochi giorni, mentre Marcel sopravvisse molto di più. La scatole cinesi della Storia non erano però ancora finite. All'interno del thermos c'erano decine e decine di fogli scritti a mano, una sorta di diario a puntate che lo stesso Nadjari aveva redatto. Le lettere erano scritte in greco e per anni non furono tradotte fino al 2013, quando due storici russi ne rivelarono il contenuto.

L'Olocausto, la schiavitù, il Sonderkommando

 Le pagine ritrovate nel thermos rivelarono una verità fino ad allora nascosta. Una parte di ebrei erano diventati gli schiavi esecutori della macchina della morte nazista. Nadjari racconta di essere stato ridotto in schiavitù insieme a circa duemila altre persone, perlopiù ebree, e costretto ad aiutare i nazisti mentre azionavano le loro macchine di morte tetramente efficienti. Lo stesso greco lo chiama Sonderkommando, un'unità speciale di Auschwitz incaricata di prelevare le vittime dalle camere a gas e di smaltirne i corpi. Al culmine delle operazioni del campo di sterminio, i nazisti uccidevano col gas fino a seimila ebrei al giorno. Ma i compiti del Sonderkommando andavano oltre l'aiuto materiale. I componenti dovevano anche redigere documenti e portare conteggio e nominativi delle vittime. Una gigantesca e atroce operazione scientifica. Parte di questa documentazione critica è citata nelle lettere trovate per caso nella terra di Auschwitz.

Segreti terribili

 I compiti del Sonderkommando, all'epoca dell'Olocausto, erano segretissimi. Gli appartenenti al gruppo vivevano sotto la costante minaccia di morte da parte dei nazisti. Coloro che si rifiutavano di collaborare, venivano assassinati di fronte a tutti gli altri, per dare l'esempio. Poiché gli internati condotti alle camere a gas venivano tutti uccisi, i membri del Sonderkommando erano potenzialmente gli unici testimoni sopravvissuti della barbarie di Auschwitz. E poiché conoscevano in prima persona i terribili segreti del campo, le loro vite erano segnate dalla paura e dall'isolamento assoluto dal resto dei deportati. I nazisti li sceglievano appena arrivavano nella struttura, reclutando in segreto i giovani che apparivano più abili e in salute. Senza dir loro nulla sui compiti che li aspettavano. Dato che la loro mansione principale era quella di sollevare cadaveri, ai componenti del Sonderkommando venivano date razioni di cibo migliori rispetto agli altri prigionieri.

I compiti disumani del Sonderkommando

 I compiti del Sonderkommando erano vari, ma tutti prevedevano di aiutare i nazisti a compiere lo sterminio degli ebrei. I tedeschi restavano gli esecutori materiale delle stragi, lanciando nelle camere bombole di gas Zyklon B (inventato, ironia della sorte, da un ebreo tedesco). Gli schiavi del Sonderkommando si occupavano di tutto il resto. Aiutavano a mantenere l'ordine tra i detenuti che stavano per essere uccisi, mentendo e dicendo loro che dovevano fare la doccia prima di riunirsi alle loro famiglie. Compito atroce, come gli altri. Dovevano portare via i corpi nudi dalla camera a gas, guardando se avessero eventuali denti d'oro o altri oggetti di valore nascosti e tagliando i capelli per venderli alle aziende del Reich che li avrebbero usati per tessuti e imballaggi. Dopo i corpi, toccava dunque ai vestiti e agli effetti personali dei condannati a morte. A quel punto trasferivano i cadaveri nei forni crematori e macinavano le ossa che restavano. Infine dovevano disperdere le ceneri in diverse discariche per occultare le prove.

Sebbene gli storici fossero da anni a conoscenza del Sonderkommando, la segretezza del loro lavoro e il fatto che in tantissimi non sopravvissero all'Olocausto, rendono la testimonianza di Nadjary ancora più decisiva.

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