Una 50enne è finita in manette, a fine settembre era già stato arrestato un ragazzo
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La polizia del Qeensland, in Australia, ha arrestato una donna di 50 anni in seguito alle indagini sul mistero delle fragole contenenti aghi da cucito. Il caso, scoppiato a settembre, ha scatenato il panico in tutto il Paese, costringendo diverse catene di supermercati a ritirare tutti i lotti presenti sugli scaffali.
Secondo quanto riferito dall'emittente televisiva Cnn Nine News, la donna avrebbe lavorato come supervisore del controllo qualità in due aziende australiane, Berrylicious e Berry Obsession, leader nella produzione di fragole per la grande distribuzione. La polizia ha dichiarato che Ut Trinh avrebbe agito per vendetta nei confronti di alcuni suoi colleghi. Ora la donna rischia fino a 10 anni di carcere. Sono oltre cento le segnalazioni pervenute alle autorità nelle ultime settimane. Numerosi consumatori sono stati ricoverati in ospedale per aver ingerito gli spilli ma fortunatamente nessuno a riportato gravi danni alla salute. Il panico dovuto alla "contaminazione" ha danneggiato gravemente alcune delle principali aziende produttrici con perdite per milioni di dollari. Le fragole costituiscono il 3% delle esportazioni di frutta australiane in località quali Hong Kong, Malesia, Singapore, Thailandia e Emirati Arabi.
A settembre la polizia del New South Wales aveva già arrestato un ragazzo, reo confesso, che aveva dichiarato di "aver messo gli aghi nelle fragole solo per gioco". Il governo del Queensland aveva offerto una taglia di 100mila dollari australiani, circa 61mila euro, per ottenere informazioni utili alla cattura dei responsabili, mentre il ministero della sanità aveva avvisato i consumatori di tagliare accuratamente i frutti prima di consumarli.