Le autorità sono alla ricerca delle persone a bordo di un peschereccio naufragato sulla costa del Queensland. Il ministro dell'Interno: "Lavoriamo per rimpatriarli"
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L'operazione politico-militare “Sovereign Borders”, attuata negli ultimi anni dal governo australiano per difendere le coste dall'arrivo di imbarcazioni con a bordo immigrati clandestini, ha mostrato una prima falla. Per la prima volta dal 2014 infatti un gruppo di profughi è sbarcato sul territorio del Paese oceanico, nella zona di Port Douglas, nello stato del Queensland. Dopo il naufragio del peschereccio, gli occupanti si sono dispersi in una foresta di mangrovie infestata da coccodrilli.
La notizia è stata confermata dalle autorità. Il ministro dell'Interno Peter Dutton ha affermato: "E' arrivato il primo caso di traffico di persone da oltre 1.400 giorni, lavoreremo con le agenzie per garantire il rimpatrio di queste persone nel loro Paese di origine, una volta che avremo accertato i fatti". Agenti e militari australiani non hanno comunicato né la nazionalità dei migranti né quante persone fossero a bordo al momento dell'arrivo nel nord-est dell'isola.
Secondo i media locali, i profughi che hanno fatto perdere le tracce sarebbero alcune decine, secondo le ipotesi vietnamiti, che ora si nascondono nella fitta vegetazione di una zona abitata da colonie di coccodrili d'acqua salata, nella foresta pluviale di Daintree. Alcuni degli occupanti della barca sono invece stati arrestati dalla polizia del Queensland.