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Rabbia contro il governo, accusato di incapacità nel garantire un'efficace copertura vaccinale alla popolazione
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Migliaia di persone hanno manifestato contro il lockdown nelle due più grandi città australiane: a Sydney la polizia ha eseguito diversi arresti dopo violenti scontri. A Melbourne, invece, i manifestanti hanno affollato le strade dopo essersi radunati davanti al Parlamento statale. Gli organizzatori avevano definito le proteste come "manifestazioni di libertà" , pubblicizzandole sulle pagine dei social media.
La protesta è scattata il giorno dopo la comunicazione dell'ipotesi, da parte delle autorità, che le restrizioni potrebbero rimanere in vigore fino a ottobre: manifestanti senza mascherina hanno violato le regole sugli spostamenti non essenziali e gli assembramenti pubblici, e la polizia di Sydney ha dichiarato di aver lanciato un'"operazione di polizia ad alta visibilità" in risposta alla protesta.
Dopo essere uscita praticamente indenne dalla prima ondata della pandemia, circa la metà dei 25 milioni di australiani è ora in isolamento in diverse città, con una crescente rabbia contro il governo, accusato di incapacità nell'offrire forniture adeguate di vaccini. Solo l'11% della popolazione è infatti completamente vaccinato.