Il leader dei popolari, 31 anni, ha promesso di frenare i flussi migratori. Per lui, secondo gli exit poll, il 31,4 per cento dei suffragi
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Sebastian Kurz in vantaggio nelle elezioni politiche in Austria. Secondo gli exit poll, il 31enne, leader dell'Ővp, dovrebbe conquistare la cancelleria con il 31,4% dei suffragi, diventando il più giovane capo di governo al mondo. Il ministro degli Esteri uscente ha impresso al partito popolare una virata verso destra, impostando il programma sulla promessa di frenare l’immigrazione clandestina.
Un leader trasformista - Nato a Vienna nel 1986, Kurz ha iniziato a fare politica da ragazzo. Entrato nei movimenti giovanili del suo partito nel 2003, nel 2011 fu scelto come sottosegretario agli Interni con delega all’immigrazione e poi, dal 2013, come ministro degli Esteri. Dopo essersi speso per l’integrazione dei migranti, impegnandosi a favorire il più possibile l’apprendimento della lingua tedesca, negli ultimi anni la sua politica ha cambiato bruscamente tenore. In aperta polemica con la cancelliera tedesca, Angela Merkel, ha deciso di chiudere la cosiddetta "rotta balcanica", bloccando il flusso dei profughi in fuga dal Medio Oriente. Una svolta che ha avvicinato l’Austria al "gruppo di Visegrad" (Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria) e alle posizioni oltranziste della Destra radicale.
L'uomo "nuovo" - La campagna elettorale ha esasperato il trasformismo di Kurz. Dopo aver vinto le primarie del partito, il giovanissimo ministro ha impresso al programma un’impronta populista, mostrandosi tiepido nei confronti di Bruxelles e rinnovando la promessa di frenare i flussi migratori. Una mossa evidenziata anche dalla personalizzazione del partito: invece del tradizionale colore nero, gli elettori dell’Ővp hanno trovato sulla scheda un logo color turchese su cui campeggia il nome del candidato premier. Anche le liste sono state "svecchiate" con l'ingresso di candidati che non provengono dal mondo della politica. Il tentativo di rottamare il sistema ha funzionato: i popolari hanno strappato consensi perfino ai populisti di Heinz Christian Strache, attualmente al secondo posto nella corsa alla cancelleria.
Lo statista - Grazie alla sua capacità di adattarsi alle contingenze storiche, Kurz è diventato uno dei leader più innovatori del panorama politico europeo. Secondo il New York Times, il 31enne ha puntato a un "rebranding di uno dei partiti più conservatori e tradizionali d’Europa, trasformandolo in un movimento dinamico, digitale, che punta al cambiamento". Un uomo politico a tutto tondo, quindi, in grado di parlare sia alla "pancia" dell’elettorato sia ai agli uomini delle istituzioni. "Non vuole intercettare solo i voti di protesta", ha detto il professor Peter Filzmaier, docente di scienze politiche alla Danube University Krems, in un’intervista alla televisione nazionale austriaca. "Vuole governare e, di conseguenza, si sta muovendo con la calma di un vero statista".