SCONTRO ROMA-BERLINO SUL "BAIL IN"

Banche, Merkel gela Renzi: "Regole non si cambiano"

Il premier replica: "L'ultima che non le ha rispettate in Europa è stata la Germania nel 2003, e l'Italia di Berlusconi glielo consentì".

30 Giu 2016 - 18:50

Angela Merkel stoppa Matteo Renzi sulle banche. Mentre il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker sembrava aprire alla possibilità di trovare una strada più semplice del "bail in" per aiutare il settore italiano, la cancelliera gela ogni aspettativa: "Non possiamo ridiscutere ogni due anni le regole". Ma il premier chiarisce che "nessuno vuole cambiarle", e rassicura i cittadini che anche con questo quadro "proteggeremo i correntisti".

"E' la Germania che non ha rispettato le regole nel 2003" - Dopo le parole della cancelleria a margine del Consiglio Ue sulla Brexit, Renzi replica a distanza: "L'ultima che non ha rispettato le regole in Europa è stata la Germania nel 2003, e l'Italia di Berlusconi glielo consentì".

Roma vorrebbe trovare un modo alternativo al "bail in" - Per aiutare le banche sotto stress sui mercati, in un clima ancora incerto per l'Italia dove la fiducia economica è scesa, registrando il peggior calo dell'Eurozona il governo vorrebbe trovare un modo alternativo al "bail in".

Bruxelles monitora la situazione del settore creditizio italiano ma per ora non vede rischi, come ha ribadito lo stesso Juncker. La Commissione guarda ai test sulla liquidità e ai CDS più che ai mercati azionari - che peraltro si sono calmati - e per questo non ritiene giustificato alcun allarmismo.

Commissione Ue dialogherà con l'Italia per un eventuale intervento senza infrazioni - Juncker precisa comunque che dialogherà con l'Italia per valutare un eventuale intervento che non violi né le regole sugli aiuti di Stato né la direttiva Brrd. La strada è stretta, ma ci sono alcune eccezioni alla regola che potrebbero essere sfruttate. Del resto, un cambiamento delle norme è malvisto anche dalla Banca centrale europea: "Se le regole sul bail in vengono tenute in sospeso, allora è veramente la fine dell'Unione di mercato come la conosciamo", ha detto Benoit Coeurè, membro del comitato esecutivo della Bce.

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