Le principali arterie sono bloccate dai bivacchi degli attivisti che chiedono riforme contro la corruzione e il populismo e le dimissioni del governo di Yingluck Shinawatra
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Continua a essere "paralisi" la parola d'ordine dei manifestanti antigovernativi thailandesi. Le strade di Bangkok restano infatti bloccate dai bivacchi degli attivisti che chiedono riforme contro la corruzione e il populismo, e l'istituzione di un "Consiglio del popolo" nominato dall'alto che prenda il posto del governo di Yingluck Shinawatra.
I manifestanti hanno preso il controllo di quattro snodi chiave nel centro e di altre importanti arterie che portano verso la periferia nord. La polizia ha calcolato 75mila dimostranti in totale, mentre i leader della protesta hanno parlato di 180 mila persone.