Belgio, il padre chiede l'affidamento delle figlie: la madre le brucia vive
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Gesto folle di Thioro Mbow, 35 anni, che ha chiuso in casa le bambine e ha appiccato il fuoco. Poi la chiamata al marito: "Ascoltale urlare, non puoi salvarle"
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Meglio morte che affidate al marito. Questa folle logica ha probabilmente guidato la mano di Thioro Mbow, la donna di 35 anni che ha bruciato vive le tre figlie avute dal compagno Hellmut Ulin, 55 anni, dopo aver ricevuto una lettera dall'avvocato del marito, nella quale l'uomo chiedeva l'affidamento delle bambine. Thioro ha commesso l'orribile omicidio pochi giorni fa a Lennik, vicino a Bruxelles.
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Dopo aver ricevuto la comunicazione dell'avvocato, Thioro ha riempito il capannone di carta, prima di intrappolarvi dentro le sue figlie Omy, due anni, Abbygail, quattro, e Madyson, sei, e appiccare il fuoco. Mentre le piccole gridavano e morivano, la donna ha telefonato il marito, rivelandogli cosa stava succedendo alla sue bambine.
"Ascolta le loro urla - avrebbe detto la 35enne all'uomo -, anch'io le sento, ma non farò nulla per salvarle. Faresti meglio a sbrigarti e correre qui, ma quando arriverai sarà troppo tardi per salvarle: non sopravviveranno. Non ti consegnerò mai le mie figlie'.
Hellmut, che lavora in un cantiere distante 12 miglia, si è precipitato a casa per soccorrere le figlie, ma, come aveva crudelmente profetizzato la madre, non è arrivato in tempo. Ha trovato Thioro in giardino, glaciale e impassibile, davanti al capannone carbonizzato.
Soltanto Dyarra, la quarta figlia di Thioro, 9 anni, nata da una precedente relazione della donna con un altro uomo, si è salvata, perché si trovava a scuola mentre le sorelle morivano. La donna si trova ora in stato di arresto, mentre il marito dovrà fare i conti con un incubo che lo perseguiterà per tutta la vita.