tra le accuse incitamento alla diffusione di informazioni false o provocatorie

Birmania, condannato a 11 anni il giornalista statunitense Danny Fenster

Dopo il colpo di Stato, è stato incriminato per incitamento al dissenso, associazione illegale, violazione della legge sull'immigrazione. In un altro procedimento è anche accusato di terrorismo e sedizione e rischia l'ergastolo

12 Nov 2021 - 11:12
 © Afp

© Afp

Il giornalista statunitense Danny Fenster, detenuto da maggio in Birmania (Myanmar), è stato condannato a 11 anni di carcere con diverse accuse, tra cui il presunto incitamento alla diffusione di informazioni false o provocatorie. A renderlo noto il legale di Fenster, caporedattore della rivista online Frontier Myanmar, giudicato colpevole di aver contattato organizzazioni illegali e aver violato i regolamenti sui visti.

Le accuse - Fenster è stato incriminato per tre capi di imputazione: incitamento al dissenso, associazione illegale, violazione della legge sull'immigrazione. In un procedimento separato, è anche accusato di terrorismo e sedizione e rischia l'ergastolo.

"Siamo profondamente delusi dalla decisione odierna di condannare Danny Fenster", si legge in una nota del giornale per cui il reporter Usa lavora.

La vicenda - Il giornalista era stato arrestato il 24 maggio, quasi quattro mesi dopo il colpo di stato militare contro l'ex leader Aung San Suu Kyi, all'aeroporto internazionale di Yangon mentre cercava di lasciare il Paese. Da allora, è detenuto nella prigione di Insein a Yangon con molti prigionieri politici.

Il suo processo si è svolto a porte chiuse all'interno dei confini dell'istituto penitenziario. La Birmania è sprofondata nel caos dal golpe del primo febbraio che ha posto fine a una parentesi democratica di 10 anni. Il regime continua una sanguinosa repressione dei suoi oppositori con oltre 1.250 civili uccisi e più di 7.000 arrestati, secondo l'Associazione per l'assistenza ai prigionieri politici, una Ong locale che denuncia casi di tortura, stupro e abusi ed esecuzioni extragiudiziali.

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri