Controlli a tappeto sui certificati penali da parte dell'FBI. Obama: "Situazione senza paralleli nel resto del mondo"
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Vendita di armi al top durante il Black Friday negli Stati Uniti: lo suggeriscono i dati del FBI, che sta facendo verifiche sui precedenti di 185.345 persone, il 5% in più rispetto allo stesso giorno dell'anno scorso.
Funziona così: per comprare armi negli Usa è necessario presentare il cosiddetto background check, un documento che contiene dati personali e attesta l'assenza di precedenti penali. Il numero dei certificati controllati dalla polizia federale - uno ogni due secondi, dicono le stime - non corrisponde tuttavia a quello delle armi vendute, che probabilmente è ben più alto.
"Circa il 40% degli acquisti avviene presso rivenditori non autorizzati", ha spiegato Jon Vernik, condirettore del Johns Hopkins Center for Gun Policy and Research, il centro che si occupa di prevenire i fenomeni di violenza legati al possesso di armi e ne studia la diffusione negli Usa.
Nel 2015, il numero di background checks ha registrato mese dopo mese livelli record, toccando, soltanto in ottobre, la cifra record di 1,9 milioni. Dati che sembrano dar ragione al presidente Barack Obama, che dopo la strage a San Bernardino è tornato a lanciare l'allarme sulla facilità con cui negli Stati Uniti si può entrare in possesso di fucili e pistole: "La frequenza delle sparatorie di massa negli Stati Uniti non ha eguali nel resto del mondo. Abbiamo una "no-fly list" - ha commentato - ma le stesse persone che non possono salire sugli aerei possono entrare in qualunque negozio e acquistare un'arma da fuoco".